V.H. Auden – Blues dei rifugiati
V.H. Auden
Blues dei rifugiati
Poniamo che in questa città vi siano dieci milioni di anime,
V’è chi abita in palazzi, v’è chi abita in tuguri:
Ma per noi non c’è posto, mia cara, ma per noi non c’è posto.
*
Avevamo una volta un paese e lo trovavamo bello,
Tu guarda nell’atlante e lì lo troverai:
Non ci possiamo più andare, mia cara, non ci possiamo più andare.
*
Nel cimitero del villaggio si leva un vecchio tasso,
A ogni primavera s’ingemma di nuovo:
I vecchi passaporti non possono farlo, mia cara, i vecchi passaporti non possono farlo.
*
Il console batté il pugno sul tavolo e disse: ì
’Se non avete un passaporto voi siete ufficialmente morti’:
Ma noi siamo ancora vivi, mia cara, ma noi siamo ancora vivi.
*
Mi presentai a un comitato: m’offrirono una sedia;
Cortesemente m’invitarono a ritornare l’anno venturo:
Ma oggi dove andremo, mia cara, ma oggi dove andremo?
*
Capitati a un pubblico comizio, il presidente s’alzò in piedi e disse:
‘Se li lasciamo entrare, ci ruberanno il pane quotidiano’:
Parlava di te e di me, mia cara, parlava di te e di me.
*
Mi parve di udire il tuono rombare nel cielo;
Era Hitler su tutta l’Europa, e diceva: “Devono morire”;
Ahimè, pensava a noi, mia cara, ahimè, pensava a noi.
*
Vidi un barbone, e aveva il giubbino assicurato con un fermaglio,
Vidi aprire una porta e un gatto entrarvi dentro:
Ma non erano ebrei tedeschi, mia cara, ma non erano ebrei tedeschi.
*
Scesi al porto e mi fermai sulla banchina,
Vidi i pesci nuotare in libertà:
A soli tre metri di distanza, mia cara, a soli tre metri di distanza.
*
Attraversai un bosco, vidi gli uccelli tra gli alberi,
Non sapevano di politica e cantavano a gola spiegata:
Non erano la razza umana, mia cara, non erano la razza umana.
*
Vidi in sogno un palazzo di mille piani,
Mille finestre e mille porte;
Non una di esse era nostra, mia cara, non una di esse era nostra.
*
Mi trovai in una vasta pianura sotto il cader della neve;
Diecimila soldati marciavano su e giù:
Cercavano te e me, mia cara, cercavano te e me.
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Pubblicato il 30 gennaio 2015, in Le Poesie con tag auden, blues, poesia, rifugiati. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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