Brigata Fanciullacci

David Irdani

Un’Estate

Sono passati sessantadue anni dalla liberazione dal fascismo.

Sono passati sei anni dalla morte di mio nonno.

Mio nonno, un signore dalle spalle larghe e dalla pancia ampia, era nato nelle zone del Girone, a poche decine di chilometri da Firenze. Proprio lì dove il fiume Arno fa un’ampia curvatura e punta dritto su Firenze. Se lo si guarda nel periodo delle piogge non si mancherà di notare la grande quantità d’acqua che crea fortissimi vortici, dinamiche e imprevedibili correnti d’acqua. Credo che mio nonno, Loder Pirro (Dino), non sia sfuggito all’influenza di tale fenomeno. La sua vita è stata un enorme fiume in piena, fatta di vortici, correnti, passioni, ma anche di tanti momenti sereni e tranquilli, proprio come succede al fiume più grande della Toscana: un’alternanza di larghe anse d’acqua ferma e flussi d’acqua torrentizia.

I grandi fiumi, come si sa, hanno sempre lungo il loro tragitto molti affluenti. Sessant’anni dopo, ne ho trovato uno. Guerrando Barbieri. Una mattina d’autunno un partigiano della Brigata Bruno Fanciullacci, un pugile, un San fredianino (come lui ci tiene a ribadire!) ha suonato al campanello di mia nonna. Anche lei un bellissimo e forte torrente. Al citofono di ottone lucido, ma ormai vecchio e gracchiante, una voce ha detto: “ Sono Fraiser, un partigiano della Fanciullacci, vorrei parlare con il Loder…….Gambalesta!

Purtroppo Gambalesta non ha potuto rispondere e parlare con il suo ex compagno perché morto qualche anno prima. Ma con quel partigiano ci ho voluto parlare io.

Un gruppo di Partigiani della Brigata Fanciullacci

La storia della Brigata Partigiana “Bruno Fanciullacci”

una bella chiacchierata con Guerrando.

Nome di battaglia Fraiser.

Autunno 2005. Siamo nel 1943. l’Italia è invasa dalle truppe Angloamericane. Nel Marzo ci furono una serie di scioperi, che furono repressi con la forza. Le masse popolari insorgono. Tutti hanno perso qualcosa. Il 25 Luglio, dopo una seduta del Gran Consiglio, Mussolini fu fatto arrestare da Re Vittorio Emanuele.

L’8 settembre dopo una “misteriosa” trattativa venne stipulato un armistizio tra l’Italia e gli Alleati.

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