Lars Bager Svane – Danimarca
Sono talmente giovane che credevo che la mia vita
avesse ancora tanti scopi, ma non ho paura di morire;
quando iniziai il lavoro, sapevo a quale rischio mi esponevo.
La Danimarca mi dimenticherà presto, ma tuttavia
non rimpiango quello che ho fatto per la mia amata patria.
Lars Bager Svane
Di anni 25 – apprendista – nato a Marstal (Jutland) il 26 aprile 1919 -. Dopo aver prestato servizio nella Marina danese, si unisce al gruppo Holger Danske » come guastatore e volge attività per il servizio di spionaggio inglese -. Arrestato il 4 ottobre 1943 –
Fucilato a Ryvangen (Copenaghen) il 29 aprile 1944.
29 aprile 1944
Mamma cara,
sono dunque venuti. Sono le 3 e non mi restano che 2 ore di vita. Sono talmente giovane che credevo che la mia vita avesse ancora tanti scopi, ma non ho paura di morire; quando iniziai il lavoro, sapevo a quale rischio mi esponevo. La Danimarca mi dimenticherà presto, ma tuttavia non rimpiango quello che ho fatto per la mia amata patria. Molti mi seguiranno certamente, ma un bel giorno la Danimarca sarà nuovamente libera, e ciò che è avvenuto non sarà stato vano. La guardia può morire, ma non cesserà mai d’essere.
Cara mamma, giornalmente leggi con la massima calma della morte di migliaia di persone, cerca di sopportare la mia morte con la medesima calma, io non sono che uno dei tanti. Salutami papà, vedrai che presto tornerà a casa e passerete tanti lieti anni insieme. Grazie per i begli anni della mia infanzia e per quanto segui dopo. Mi devi promettere, mamma, di non disperarti . per me, non ne vale la pena. La prescnza del cappellano mi rende calmo e sereno. Vorrei che i miei funerali avessero luogo in una chiesa e che cantaste « Altid freidig, naar du gaar * »; ho sempre cercato di vivere seguendo specialmente il verso finale.Mi sembrava di avere tante cose da dirti, ma ora il mio cervello mi’ pare vuoto, cara mamma, ma forse è piú che spiegabile. Grazie per tutta la tua bontà nei giorni che sono stato quaggiú.
State bene, miei cari tutti.
Il vostro
Lars
Note
* Sono le prime parole, difficilmente traducibili, di un inno religioso danese cantato, spesso anche prima della fucilazione, dai partigiani.
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