Cronologia – 1944
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1* Marzo 28 Settembre
1944
Dalle deportazioni alla svolta di Salerno
1° marzo. In tutte le regioni occupate dai tedeschi, inizia uno sciopero generale promosso dai comunisti con l’appoggio del Cln. L’agitazione coinvolge migliaia di lavoratori agricoli e industriali, bloccando una grossa parte della produzione bellica. I tedeschi, per ritorsione, arresteranno centinaia di scioperanti deportati in Germania.
3 marzo. 400 operai di Prato vengono prelevati e deportati in Germania dai nazifascisti. Ne torneranno 9.
13 marzo. Roosevelt, in una lettera a Churchili, al contrario di quest’ultimo, si dice favorevole al coinvolgimento degli antifascisti nel governo e dell’allontanamento di Vittorio Emanuele III. Rastrellamento nazi-fascista a Montefiorino [Mo].
14 marzo. UUrss, prima potenza alleata, riconosce il governo Badoglio. Michail Kostilev viene inviato in Italia come rappresentante russo, mentre Piero Quaroni viene nominato plenipotenziario del governo italiano a Mosca. Le altre due potenze alleate, colte di sorpresa, poco dopo, nomineranno Noel Charles e Alexander Kirk alti commissari in Italia.
16 marzo. Vittorio Emanuele III comunica al consiglio dei ministri l’intenzione di nominare luogotenente il figlio Umberto non appena Roma sarà liberata. La Brigata Gramsci libera il territorio di Leonessa e Montecassino.11 giorno dopo alleati e nazi-fascisti combattono ancora sulle macerie di Cassino: 8 giovani, due dei quali russi, dopo tre giorni di feroci torture, vengono ammazzati dai fascisti a Vamozzola [Valle di Taro].
18 marzo. Mentre nel Cln la spaccatura tra socialisti e azionisti da una parte, e democri‑
stiani, democratici del lavoro e liberali dall’altra, si acutizza, Scoccimarro, comunista, propone una mediazione per evitare rotture in un momento politico tanto importante, scontrandosi, però,con la ferrea e intransigente opposizione di La Malfa. Negli stessi giorni l’ambasciatore sovietico a Washington, Gromyko, presenta al sottosegretario di Stato americano Hull un memorandum sulla situazione italiana, nel quale, pur rimandando la questione istituzionale al termine del conflitto, si sottolinea la necessità di ricomporre la frattura tra governo Badoglio e rappresentanti antifascisti.
19 marzo. A Cervarolo, 27 partigiani, tra cui il parroco, vengono fucilati.
20 marzo. I nazisti saccheggiano e bruciano Poggiobustone.
23 marzo. A Roma, in via Rasella, un nucleo dei Gap – tra i quali Franco Calamandrei, Rosario Bentivegni, Silvio Serra, Carla Capponi- attacca una colonna tedesca: i morti sono 33 e ci sono anche feriti. l tedeschi, per rappresaglia, ordinano di uccidere dieci italiani per ogni morto tedesco.
24 marzo. Eccidio delle fosse Ardeatine: il colonnello Kappler, comandante della Gestapo a Roma, preleva 335 detenuti politici e li fa fucilare in una cava lungo la via Ardeatine. Amendola chiede alla giunta militare del Cln romano sostegno aperto per l’azione dei Gap in via Rasella, ma i democristiani si oppongono. Il 30 «L’Unità» clandestina esce con un comunicato in cui i comunisti si assumono da soli la responsabilità dell’azione. Lo stesso giorno viene diffuso un comunicato di dura condanna dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, firmato dal Ccln.
26 marzo. Durante un rastrellamento in Val Pellice, Emanuele Artom viene fatto prigioniero. Morirà il 7 aprile, dopo essere stato barbaramente torturato per tredici giorni. Ivanoe Bonomi si dimette da presidente del Ccln, che sembra spaccato sulla questione istituzionale.
27 marzo. Palmiro Togliatti rientra in Italia dopo diciotto anni di esilio.
28 marzo. A Torino vengono arrestati i componenti del Comando regionale. Saranno fucilati al Martinetto, il 5 aprile: sono il generale Perotti, l’operaio comunista Giambone, Braccini, professore universitario di GI, Giachino, socialista, Montano, Balbis, Biglieri, Bevilacqua.
31 marzo. A Napoli, si riunisce il consiglio nazionale dei Pci delle regioni liberate. Togliatti, con quella che sarà ricordata come «svolta di Salerno», fa appello all’unità delle forze antifasciste, sottolinea l’urgenza di un «nuovo governo di carattere transitorio ma forte e autorevole per l’adesione dei grandi partiti di massa» e rimanda la questione istituzionale alla fine del conflitto, chiedendo che venga poi affrontata da un’assemblea costituente eletta a suffragio universale con voto segreto e diretto. Togliatti delinea anche le prospettive del partito che deve diventare una grande aggregazione, non solo di quadri, ma soprattutto di uomini e di donne, lavoratori, giovani e intellettuali.
2 aprile. Le tesi togliattiane, approvate, vengono pubblicate sull’«Unità». A Torino i tedeschi, per rappresaglia contro l’uccisione di un loro tedesco, prelevano 27 giovani partigiani detenuti nel carcere delle Nuove e li fucilano sulla collina, a Pian del Lot.
3 aprile. A Opicina i tedeschi fucilano 72 ostaggi. A Cumiana [To] i tedeschi massacrano 51 civili presi in ostaggio mentre si stava trattando una scambio coi partigiani.
6 aprile. Inizia, sull’appennino ligure-piemontese, un grande rastrellamento contro due formazioni partigiane concentrate attorno all’abbazia abbandonata della Benedicta. Sorpresi e male armati i partigiani devono lottare contro oltre 20mila uomini. Il rastrellamento si protrae fino all’1 1 apriie:1 73 partigiani vengono fucilati o cadono in combattimento. Altri 147 moriranno nei lager tedeschi. Il Cln invita il re a manifestare pubblicamente l’intenzione di ritirarsi e cedere a un luogotenente e chiede anche la formazione di un gabinetto di guerra, senza aspettare la liberazione di Roma.
10 aprile. Anche gli alleati chiedono al re di ritirarsi a vita privata.
12 aprile. Vittorio Emanuele III, in un radiomessaggio, annuncia alla nazione la sua decisione di ritirarsi a vita privata e nominare luogotenente del regno suo figlio Umberto, quando Roma sarà liberata. Badoglio inizia le trattative per un nuovo governo.
13 aprile. Il governo istituisce l’Alto commissariato per l’epurazione, col compito di provvedere alla defascistizzazione delle istituzioni. Tito Zaniboni viene nominato alto commissario. Strage di Vallucciole [Arezzo]: 108 innocenti massacrati.
15 aprile. A Firenze, i Gap uccidono Giovanni Gentile.
18 aprile. Viene istituito il Cil, Corpo italiano di liberazione, formato dai reparti dell’esercito dei sud Italia che combattono a fianco degli alleati.
20 aprile. Inizia un altro rastrellamento dei nazifascisti nelle valli cuneesi.
23 aprile. A Trieste, in via Ghega, i nazifascisti impiccano 53 ostaggi.
24 aprile. Si insedia a Salerno il governo di unità nazionale, costituito da Badoglio:Aldiso [Dc] è al ministero degli interni, Omodeo [Pcl’A] all’educazione, Tarchiani [Pd’A] ai lavori pubblici, Arangio Ruiz [Pii] alla giustizia, Gullo [Pci] all’agricoltura,Cerabona [Democrazia del lavoro] alle comunicazioni, Di Napoli [Psiup] all’industria, commercio e lavoro, mentre all’indipendente Quintieri vanno le finanze. I ministeri militari rimangono ai precedenti incaricati. Del nuovo governo fanno parte, come ministri senza portafoglio, Croce [liberale], Sforza [indipendente], Rodinò [cattolico], Mancini [socialista] e Togliatti [comunista]. Badoglio, che si tiene gli esteri, manterrà la carica fino al giugno 1944, quando sarà sostituito da un nuovo «governo di unità antifascista» presieduto da Bonomi.
4maggio. Massacro di Arcevia. Dopo un combattimento a Montesantangelo tra partigiani e tedeschi, questi ultimi uccidono i prigionieri e trucidano i civili rastrellati.
10 maggio. Pio XII e il comandante SS di Roma, Wolff, discutono del passaggio del controllo della città dai tedeschi alle truppe alleate, che stanno per sferrare l’offensiva contro la capitale.
14 maggio. Inizia l’offensiva alleata a Cassino, diretta a sfondare la linea Gustav, dove i tedeschi si erano attestati dopo l’8 settembre. Solo dopo un mese di combattimenti durissimi, gli anglo-americani sfonderanno il fronte e marceranno verso Roma.
18 maggio. Muore a Torino Dante Di Nanni, gappista. Ferito in un’azione nella quale cadono due compagni, viene aiutato da Giovanni Pesce a nascondersi in una casa dove però viene sorpreso dai nazifascisti: senza scampo, si lancia dal balcone.
20 maggio. Le mondine emiliane iniziano uno sciopero che durerà per tutto il mese. Per tutta l’estate, nelle campagne emiliane, si susseguono agitazioni contro i tedeschi. A Fondotoce i tedeschi ammazzano 42 partigiani.
26 maggio. Un provvedimento governativo trasforma l’Alto commissariato per l’epurazione nell’Alto commissariato per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo. Presidente è tarlo Sforza, affiancato da Mario Berlinguer.
27 maggio. A Roma viene assassinato Eugenio Colorni, capo redattore dell’«Avantil» clandestino. A Coazze e a Giaveno [To] i nazisti fucilano 42 persone.
4 giugno. Roma viene liberata. Durante la ritirata i tedeschi non risparmiano violenza. Nella lotta per la liberazione della capitale erano caduti, fra gli altri, Giame Pintor, Leone Ginzburg, Pilo Albertelli, e, lo stesso giorno della liberazione, i tedeschi fucilano Bruno Buozzi e altri 13 detenuti politici.
5 giugno. Vittorio Emanuele III nomina suo figlio Umberto luogotenente dei regno.
6 giugno. Badoglio presenta le dimissioni del governo e viene incaricato di discutere col Cln la formazione di un nuovo ministero.
7 giugno. Filettino: 17 abitanti massacrati dai tedeschi comandati dal capitano Defregger.
8 giugno. Dopo un incontro tra Badoglio e i rappresentanti del Cln, Bonomi [democrazia del lavoro] viene proposto come nuovo presidente del consiglio. Pochi giorni dopo, in una lettera a Stalin, Churchill esprimerà netto disappunto per gli ultimi avvenimenti, descrivendo Badoglio come [l’unico uomo competente ] e i rappresentanti degli antifascisti come [gruppo di politicanti avidi e decrepiti ].
9 giugno. Con il «patto di Roma» [datato, in realtà, 3 giugno], viene siglata la costituzione della Cgil. Alle trattative per la fondazione della nuova organizzazione sindacale, di lunghissima data, avevano partecipato, tra gli altri, Giuseppe Di Vittorio e Bruno Buozzi.
10 giugno. Appello del Clnai ad agricoltori e contadini perchè sottraggano il grano agli ammassi.
13 giugno. A Niccioleta i tedeschi massacrano 93 minatori. Lo stesso giorno uccidono 73 cittadini durante un rastrellamento nella zona di Massa. Liberazione di Terni.
14 giugno. Gli operai della Fiat Mirafiori scendono nuovamente in sciopero contro l’ipotesi di trasferimento in Germania di alcuni impianti: «ne un uomo, ne una macchina in Germania»
16 giugno. Liberazione dell’Aquila.
17 giugno. Liberazione di Teramo.
18 giugno. A Salerno, si insedia il nuovo governo. Lo presiede Bonomi che assume anche i ministeri dell’interno e degli esteri. A Soleri [Pii] va il ministero del tesoro, a Casati [Pii] quello della guerra, a Tupini [Dc] la giustizia, a tronchi [Dc] l’industria, commercio e lavoro. L’agricoltura ritorna al comunista Gullo. Il generale Piacentini diventa ministro dell’aereonautica e l’ammiraglio Raffaele De Courten, su esplicito suggerimento alleato, rimane ministro della marina. In rappresentanza dei partiti del Ccir De Gasperi, Togliatti, Croce -presto dimessosi e sostituito da Carandini-, Ruini, Cianca, Saragat e Sforza, vengono nominati minístrí senza portafoglio. Gli alleati impongono al nuovo «governo di unità antifascista» il rispetto dell’armistizio e il rinvio della questione istituzionale.
Rastrellamento nazifascísta in Valdossola.
19 giugno. Il Clnai costituisce il Corpo volontari della libertà [Cvl] col compito di coordinare le formazioni partigiane. In agosto Cadorna, paracadutato in Lombardia, ne assumerà il comando. Parti e Longo saranno invece vicecomandanti politici.
20 giugno. A Fondotoce vengono uccisi 42 partigiani.
22 giugno. I partigiani liberano Montefiorino, in provincia di Modena, e nasce la prima repubblica partigiana, che resisterà fino al 3 agosto.
23 giugno. Tramite un decreto legge che rappresenta una sorta di costituzione provvisoria, si stabilisce che alla fine del conflitto sarà eletta un’assemblea costituente che si occuperà della questione istituzionale e della nuova costituzione. Camera e Senato vengono sciolti e la funzione legislativa, fino alla convocazione del nuovo Parlamento, spetterà al governo tramite l’emanazione di decreti legge controfirmati dal luogotenente del regno.
26 giugno. 1 partigiani conquistano la zona di Bobbio, tra la valle dei Po e la Liguria. Vi si insediano forze dipendenti dal Comando unico piacentino e dalla VI zona, circa 3500 uomini, che istituiscono la repubblica di Torriglia. A Bobbio viene installato un ospedale e due tipografie, mentre i comandi insediano giunte in tutti i comuni per organizzare la vita della popolazione.
Luglio. Il partito fascista repubblicano si trasforma, da organizzazione politica, in struttura militare. I componenti sono inquadrati nel «Corpo ausiliario delle camicie nere composto dalle squadre d’azione» e dovranno, a fianco delle forze armate della Rsi, garantire «l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, contro i sicari e i gruppi complici del nemico», cioè sostanzialmente contro i partigiani. «Rinascita», rivista politico-culturale del Pci fondata da Togliatti, inizia le sue pubblicazioni.
2 luglio. Al Col del Lis, in Valsusa, 26 partigiani vengono catturati, torturati e trucidati.
3 luglio. Liberazione di Siena.
5 luglio. Liberazione di Osimo e di Camerino.
9 luglio. Togliatti parla al teatro Brancaccio di Roma. E’ discorso della «mano tesa», col quale ribadisce la linea di Salerno, dichiara la disponibilità comunista ad arrivare a un’ampia alleanza politica, aperta anche alla Dc, impegnata nella costruzione di una reale «democrazia progressiva».
10 luglio. Dopo un vasto rastrellamento nelle valli vicine a Verona, centinaia di innocenti vengono trucidati.
11 luglio. Gli alleati arrivano ad Arezzo.
12 luglio. A Carpi vengono fucilati 68 prigionieri prelevati dal campo di concentramento di Fossoli
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15 luglio. Gli alleati restituiscono all’amministrazione italiana le zone del Lazio recentemente liberate e il governo si trasferisce a Roma.
19 luglio. Gli alleati arrivano ad Ancona e liberano Livorno.
20 luglio. Si apre a Napoli il primo congresso della Dc con i delegati dell’Italia libera:viene eletto il Consiglio nazionale del partito che eleggerà la direzione nazionale e il segretario, De Gasperi. In Germania fallisce un attentato contro Hitler, organizzato da ufficiali dell’esercito e altri gruppi. La repressione sarà durissima, con arresti e condanne a morte. Pochi giorni dopo avviene l’ultimo incontro tra Hitler e Mussolini.
27 luglio. L’Alto commissariato per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo viene diviso in quattro sezioni: perla punizione dei delitti politici, per l’epurazione, per l’avocazione dei profitti di regime e per la liquidazione dei beni fascisti. l commissari incaricati sono, rispettivamente, Berlinguer [Pd’Al, Scoccimarro [Pci] -poi sostituito da Grieco-, Cingolani [Dc] e Stangoní [Di]. Carlo Sforza viene confermato alto commissario.
30 luglio. A Modena, sulla Piazza Maggiore, vengono fucilati 20 partigiani. Rastrellamento a Villa Minozzo: 36 persone ammazzate, 50 deportate, case incendiate e raccolto distrutto. Negli stessi giorni i tedeschi riescono a rioccupare la zona di Montefiorino.
4 agosto. A Cosenza, si apre il congresso nazionale del Partito d’azione. Nel corso dei lavori si delinea il contrasto tra la corrente liberaldemocratica di La Malfa, e quella socialista di Lussu. Gli alleati raggiungono i sobborghi di Firenze senza tuttavia riuscire a entrare nella città. I tedeschi fanno saltare tutti i ponti sull’Arno [con la sola eccezione dei Ponte Vecchio, ostruito da macerie].
11 agosto. Il Cln toscano dà l’ordine di insurrezione generale e assume il governo della città [Gaetano Pierraccini, socialista, è nominato sindaco]. La battaglia terminerà il l’settembre, con la liberazione di Firenze.
12 agosto. In Versilía, a Sant’Anna di Stazzema, i tedeschi uccidono 560 persone. Rastrellamenti in Vai Gesso e in Val Varaita [Cn].
23 agosto. Fascisti e tedeschi rastrellano la regione del Grappa. A Mosummano [Pí] i tedeschi uccidono l85 civili inermi.
28 agosto. Vengono fondate a Roma le Acli.
31 agosto. il Corpo italiano di liberazione, che combatte con gli alleati, viene ritirato dal fronte.Tornerà in azione all’inizio del’45. E’ comandato dal generale Messe, ma non ha nessuna autonomia dagli alleati.
6 settembre. Prato viene liberata: 29 partigiani fatti prigionieri vengono impiccati a Figline di Prato.
7 settembre. A Carignano [Tol, i tedeschi impiccano otto partigiani, alcuni prelevati dalle carceri torinesi.
10 settembre. l partigiani liberano la Val d’Ossola, in Piemonte, e istituiscono una repubblica partigiana che resisterà quaranta giorni
26 settembre. In Friuli, viene proclamata la repubblica partigiana della Carnia, che resisterà fino all’inizio di dicembre. Una delle prime misure adottate dai partigiani è un’imposta progressiva sui patrimoni.
A Bassano del Grappa vengono impiccati 31 partigiani.
28 settembre. A Marzabotto, vicino a Bologna, i tedeschi, comandati dal maggiore Reder [lo stesso della strage di Sant’Anna di Stazzema, in una feroce azione di rappresaglia, distruggono il paese e uccidono 1836 civili.
Giovanna Boursier • Marco Scavino
Da Ricordate quel 25 Aprile
Edizione del Manifesto 1995
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