Richard Altenhoff – Belgio

 

Richard Altenhoff – Belgio

 

E voglio che nel giorno della vittoria voi

vi rallegriate di tutto cuore.

Sappi che non mi dolgo per quello che ho fatto:

mi dolgo soltanto di essermi lasciato prendere.

Richard Altenhoff

Di anni 28 – ingegnere presso la « Società Coloniale di Costruzioni » di Bruxelles – nato a Bruxelles il 26 giugno 1915 -. Sfuggito alla cattura dopo la campagna del maggio 1940 e ritornato al suo lavoro, verso la fine di quello stesso anno entra a far parte della orga­nizzazione « Zero » 1 addetta al servizio informazione – si sposta in diverse zone del Belgio organizzandovi nuclei d’informazione e procedendo a rilievi topografici, fra cui quelli di campi di aviazione usati dai tedeschi – nella primavera del 1942 organizza con J. Burgers 2 e H. Neuman il gruppo « Gou » 3 – attende alla preparazione di esplosivi e ordigni per le azioni di sabotaggio – partecipa egli stesso a numerose azioni fra le quali è nota quella al deposito di armi della Wehrmacht a Vilvorde (agosto 1942) Arrestato il 3 luglio 1943 – tradotto al campo di Breendonck (Anversa) – torturato Processato 1’8 marzo 1944 dal Tribunale Militare tedesco di Bruxelles e quindi tradotto nelle carceri di St-Gilles (Bruxelles) —

 

Fucilato in luogo ignoto, presumibilmente il 30 marzo 1944.

 

Bruxelles, 29 marzo 1944

Cara mamma,

il destino ha voluto che non ti riveda piú: è ben doloroso: sono pas­sati nove mesi da quando ti ho vista per l’ultima volta: alla clinica dove aspettavi la seconda operazione. Fortunatamente Annie mi ha detto, 15 giorni fa, che eri completamente guarita e tu non puoi immaginare qual sollievo ciò sia stato per me: l’incertezza era per me cosi angosciosa.

Ora, è fatta: sono battuto, ma per nulla abbattuto. E sta’ tranquilla, non avranno la soddisfazione di vedermi tremare. Credevo, prima, che l’approssimarsi della morte dovesse essere una cosa terribile, spaventosa: l’esperienza mi dice che non lo è affatto: sono sereno. Ma una cosa mi pesa: è il pensiero del dolore che vi procuro. Mamma, centinaia di migliaia di soldati sono morti in questa guerra: sono uno di loro. Sopporto di buon umore queste ore perché so che voi siete coraggiose e che il vo­stro morale rimarrà saldo. E voglio che nel giorno della vittoria voi vi rallegriate di tutto cuore.

Sappi che non mi dolgo per quello che ho fatto: mi dolgo soltanto di essermi lasciato prendere.

Mammina mia, avrai Annie e Charles vicino a te e vorrei tanto che tu sia felice, perfettamente felice, in questa vita che ti auguro ancora lunga. Da parte mia, non sono stato affatto infelice e pochi minuti fa un condannato come me mi diceva: « Vorrei aver il tuo carattere, ma non le tue idee ».

Quando sono stato arrestato, sono stato immediatamente inviato al campo di Breendonck e dopo quattro giorni sono iniziati gli interro­gatori.

£ stata piuttosto una fortuna, perché così sono stato all’infermeria sino al 28 febbraio e non ho conosciuto la vita dura del campo. Ciò spiega perché Annie abbia potuto esclamare quando mi ha visto: «Ma stai bene! ‘ ». Vedrete probabilmente piú tardi degli amici che ho cono­sciuto laggiú e che potranno confermare come non sono stato mai ab­battuto, come il mio umore è sempre stato lo stesso e come ho soppor­tato senza difficoltà la prigionia. Il grande mio dolore era di esser lon­tano da voi: ed un altro dolore era di essere completamente privo di musica. Pazienza!

Mamma cara, ti abbraccio forte e ti incarico di abbracciare tutta la famiglia da parte mia,

Richard

 

Note

1 Nome di battaglia del suo capo, Fernand Kercklofs.

2 Impiccato a Buchenwald il 6 ‘settembre 1944•

-1 Groupement Général de Sabotaggi de Belgique (« Raggruppamento generale di sabotaggio del Belgio ,); aveva diramazioni su tutto il territorio belga, raggiungendo il numero di 6000 membri riconosciuti.

3 In realtà egli era stato condotto all’infermeria in seguito alle torture subite, i cui segni erano ancora visibili in tutto il suo corpo.

 

 

 

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