Giovanni Battista Vighenzi (Sandro Biloni) – Italia

 

Giovanni Battista Vighenzi (Sandro Biloni) – Italia

 

Muoio contento per essermi sacrificato per un’idea

di libertà che ho sempre tanto auspicata.

 

Giovanni Battista Vighenzi (Sandro Biloni)

Di anni 36 – dottore in legge – nato a Rovato (Brescia) il 14 febbraio 1909 _ Segretario comunale di Rodengo Saiano (Brescia), si cattiva la simpatia delle S.S. tedesche e italiane e può cosí prestare efficace opera nell’organizzazione e assistenza delle formazioni partigiane della zona – è membro del C.L.N. – si unisce quindi a formazioni armate e partecipa a combattimenti in uno dei quali, il 26 aprile 1945, disarma con i suoi uomini settantadue S.S. tedesche -. Catturato alle ore 21,30 del 26 aprile 1945, poche ore prima della liberazione, per opera di S.S. tedesche, mentre nel corso di un combattimento si recava a chiedere rinforzi – seviziato —

 

Fucilato nella notte fra il 26 e il 27 aprile 1945,

a Saiano, con altri tre patrioti.

 

Liana amatissima, mia gioia, mia a vita,

 c’è una grande sete nel mio cuore, in questo momento, e una grande serenità. Non ti vedrò piú Liana, mi hanno preso, mi fucileranno.

Scrivo queste parole sereno d’animo, e col cuore spezzato nel medesimo tempo per il dolore che proverai.

Ti ho detto stassera prima di partire: Liana, io ho tanta voglia di riposare vicino a te, io riposerò vicino a te, sulla tua spalla, nel tuo animo, ogni notte per tutta l’eternità.

Mio bene, tanto cara, ho mille scuse da chiederti per le gentilezze che non ho avuto per te, che meriti tanto per tutto…

Pino è stato pure preso e fucilato prima di me. Prega per noi due amici uniti anche nella morte.

E’ morto con dignità e mi ha salutato con uno sguardo in cui era tutta la sua vita. Spero di morire anch’io, di fare il grande viaggio, serenamente. La mia ultima parola sarà il tuo nome, il nome che è inciso sulla fede che ti mando. Tu parlerai alla mamma mia, tu la consolerai se sarà possibile, povera vecchia: povera cara mamma!

E la zia e il fratello Luigino; a Marietta dirai che il mio affetto di fratello ingigantisce in questo momento. Consolatevi: la vita ha di queste improvvise rotture. I tuoi di Modena, la mamma, il babbone, la Cesira in modo particolare, Tonino, Margherita mi sono tutti presenti. Di’ a Tommaso che sarà come se fossi presente al Battesimo del suo piccolo. Ricordatemi al caro Rino…

Vieni soltanto di tanto in tanto sulla mia tomba a portarvi uno di quei mazzettini di fiori campestri che tu sapevi cosi bene combinare. Addio, debbo salutarti, cara e tanto amata: non m’importa di perdere la vita perché ho avuto il tuo amore prezioso per quasi tre anni ed è stato un grande dono. Muoio contento per essermi sacrificato per un’idea di libertà che ho sempre tanto auspicata.

Metto la mia firma e sulla fede i miei ultimi baci.

Tuo per sempre

Giovanni

 

  1. Perdere la vita per un ideale di liberta’ e di giustizia deve essere di insegnamento per i giovani di oggi e di domani.
    Dobbiamo essere grati a questi grandi uomini. W la liberta’. W l’Italia.

  2. leetiriavonstephan

    Una lettera piena di amore e ideali, al giorno d’oggi non ci sono più ne uno ne l’altro… in che mondo viviamo. W la libertà!!

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