Stanislav Brunclík – Cecoslovacchia

Stanislav Brunclík – Cecoslovacchia

Questo giovedí, 16 c. m., sono stato

condannato a morte dal Tribunale del Popolo.

Non mi aspettavo una diversa sentenza e perciò

sono tranquillo, non mi lamento del mio destino,

per quanto riguarda me.

 

Stanislav Brunclík

di anni 34 – giornalista – nato il 17 giugno 1910 — Redattore del « Haló noviny »

« Pronto notizie » * e conredattore della « Tvorba » (« La Creazione ») — Durante l’occupazione è membro del Comitato Centrale clandestino del Partito Comunista Cecoslovacco mentre, per rappresaglia, i suoi genitori, la moglie e il piccolo figlio vengono incarcerati a Praga, sottoposti dalla Gestapo a interrogatori e sevizie -Catturato il 16 luglio 1943, a Praga, dalla Gestapo – tradotto alle carceri « Pankrác », quindi nelle carceri di Dresda (Germa­nia) -. Processato il 16 dicembre 1943 dal Tribunale del Popolo di Dresda -.

 

Giustiziato a Dresda il 14 febbraio 1944

[secondo altre informazioni nel maggio di quell’anno].

 

Dresda, 19 dicembre 1943

Cara mamma, **

certamente Vi saranno giunti i miei saluti e i calorosi ringraziamenti che Vi ho inviato sette settimane fa, tramite lo zio. Non siate quindi sorpresa e non Vi aspettate buone notizie, ora che invio direttamente a Voi la lettera piú importante di tutta la mia vita. Questo giovedí, 16 c. m., sono stato condannato a morte dal Tribunale del Popolo. Non mi aspettavo una diversa sentenza e perciò sono tranquillo, non mi lamento del mio destino, per quanto riguarda me. Ma ciò colpisce anche coloro che mi sono piú cari, Tonicka e Honzík e con essi anche Voi. Questo mi fa soffrire, non vi ero preparato. Credevo di poter sopportare da solo le conseguenze delle mie azioni…

(Seguono due righe cancellate dalla censura).

Mi crederete certamente, anche se le circostanze non Vi hanno mai permesso di capire in tutto la mia natura e io stesso non ho fatto nulla per renderVelo facile; anche con Voi o con gli altri sono,stato chiuso e inaccessibile. Me ne è sempre dispiaciuto e oggi me ne dispiace ancor di piú. Vi sono sempre stato tanto riconoscente per avermi dato la migliore donna che avessi potuto desiderare, e non ho saputo dirVelo. Oggi so molto poco del suo destino e di quello del nostro Honzìk. Mi è di gran conforto il sapere che fate per loro tutto ciò che Vi è permesso e che sta nelle Vostre forze. Spero che ciò sarà possibile in misura sempre maggiore e che, alla fine, possiate vedere almeno loro due. Per il momento debbo pensare al mio ragazzo nelle circostanze cui si trova ora e, in base a esse, cercare di riflettere sul suo futuro e pregarVi di poterVelo affidare anche per i giorni a ve­nire conosco fin d’ora la Vostra risposta e perciò sono fin d’ora certo , che, per lui sarà fatto tutto ciò che è umanamente possibile. Voi avete ancora una gran riserva di forze e i Vostri figli, che come sapete io quasi non conosco personalmente, Vi aiuteranno certamente. Se si avverranno almeno queste mie previsioni, so che Honzik diventerà un uomo a posto, capace e forte. Lo so, perché ho visto come avete saputo educare la mia Tonìcka. Se avrete bisogno di aiuto, i miei parenti non Ve lo negheranno certamente. Honzik avrà certamente degli amici; non dimenticateVi neppure della mia organizzazione sindacale dei giornalisti, la quale forse potrà fare per lui qualcosa o, almeno, consigliarlo.

Per il momento, cara mamma e tutti voi miei cari, debbo separarmi da Voi. Non so se potrò scriverVi ancora qualche volta. Comincia la set­iimana di Natale. In ispirito sono vicino a Voi quanto è possibile. Nonostante tutti i dolori Vi auguro di passare questi giorni tranquilli e felici. Vi prego, ricordate con me anche i miei cari genitori. Se vedete il mio ragazzo baciatelo per me.

A Voi tutti, miei cari, auguro di essere felici nell’anno futuro e per sempre

vostro

Slávek

Note

* Quotidiano diretto da J. Fucik e K. Beer.

** La lettera è indirizzata alla madre della moglie.

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