Franc Fele – Jugoslavia

Franc Fele – Jugoslavia
Oggi mi hanno condannato a morte,
perché sono Sloveno. Non ho meritato
la morte, ma hanno ritenuto che cosí fosse necessario. Datevi pace e non prendetevela troppo a cuore.

 

Franc Fele
Di anni 36 – ufficiale di Marina – nato a Turiska vas (Slovenia) il 18 settembre 1907 — Per l’attività clandestina svolta viene arrestato una prima volta, nel 1941, dagli italiani, alle bocche di Cattaro – rilasciato, si sposta a Zagabria dove assolve l’incarico di fornire informazioni al Comando partigiano -. Arrestato una seconda volta il 23 marzo 1944, da elementi tedeschi e ustascia, sotto l’imputazione cli alto tradimento -. Processato il 10 giugno 1944 dal Tribunale Straordinario dello Stato indipendente croato di Zagabria _

 

Fucilato l’11 giugno 1944, a Dutovscina presso Zagabria, con altri sei patrioti di cui due donne.

 

(Dallo sloveno).
Zagabria, 10.6.1944
Miei cari vecchi, fratelli e sorellina,
già sapete che sono in prigione. Non ci sono per azioni indegne, ma per ben ponderate ragioni di giustizia e di bene per noi tutti.
Levate alta la fronte e siate coraggiosi. Avete già molto sofferto di tutto e sopporterete anche queste pene. Non si sfugge al destino! Oggi mi hanno condannato a morte, perché sono Sloveno. Non ho meritato la morte, ma hanno ritenuto che cosí fosse necessario. Datevi pace e non prendetevela troppo a cuore. L’unico mio desiderio è che prendiate con voi il mio infelice figliolo e la mia povera innocente moglie. A guerra finita venda la casa a Novi Sad e ne acquisti un’altra nel nostro paese. Vi prego di essere buoni, genitori, fratelli e sorelle, per i miei infelici. Sono sempre stato il vostro affettuoso figlio. Se fossi venuto a casa, ma non lo potevo, sarei forse già morto. Mi dispiace solo di non avervi potuto vedere prima di morire.
Ma il buon Dio ha voluto così, e noi dobbiamo sottometterci. .
Miei cari, padre, mammina, fratelli e sorellina, vi prego soltanto di serbare di me un ottimo ricordo. Non sono condannato come malfattore, ma come uomo degno di tal nome. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho rattristati. Se sarà possibile, a suo tempo vorrei essere seppellito nel mio paese. Vi prego di aver cura del mio bambino e di mia moglie, che non hanno colpa e sono rimasti senza di me.
Salutate tutti i conoscenti, soprattutto i parenti. Prego lo zio Karel di aiutare anch’egli il mio figliolo.
Non prendetevi troppo a cuore questa mia a sciagura! Siate forti! Manda a ognuno il suo ultimo saluto e bacio il vostro figlio
Franc

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