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Ho Chi Minh – Diario dal carcere – Sera d’autunno

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

Sera d’autunno

Sono le dieci. L’Orsa Maggiore
sfiora le vette.
E’ autunno. Un grillo canta
la sua allegria.
Che importa al prigioniero
l’autunno coi suoi canti?
Solo un canto lo tocca:
riaver la libertà.
L’anno scorso
ero libero
in quest’inizio di autunno
l’autunno mi ritrova
quest’anno
qui in prigione.
Son forse meno utile
al mio popolo amato?
Quest’autunno equivale
io credo
all’altro autunno.

La luce
Entrando in carcere,
si paga la luce
in moneta Kuang Si;
ciascuno sei centesimi.
In questo luogo di tenebre
la luce del giorno ha il suo prezzo.

Vecchia Cina

Il capo della prigione
gioca tutto il giorno
ìl capo dei custodi
deruba i prigionieri
il funzionario capo
prepara i documenti
nulla cambia a Laì Pin:
c’è la pace imperiale.

Ho Chi Minh – Diario dal carcere – Poesia di lotta

Ho Chi Minh
Diario dal carcere
Poesia di lotta
Gli antichi si dilettavano
à cantar la natura:
numi, montagne, nebbia,
fiori, neve, vento, luna.
Bisogna armare d’acciaio
i canti del nostro tempo.
Anche i poeti
imparino a combattere!

*

*Tintinnio di catene
Al posto delle corde
mi hanno messo catene
che a ogni passo tintinnano
come la cintura di giade
e cammei d’un mandarino.
Le guardie son convinte
ch’io sia una spia
ma che bel portamento
e che bel tintinnio!
Tentativo di fuga
Aveva un solo pensiero:
la Libertà!
Scattò giù dal vagone
rischiando la sua vita
corse per qualche centinaio
di metri, ma poi
le guardie lo raggiunsero
lo portarono indietro.
Poliziotti goderecci
Mangiano a Kuo Te
pesce appena pescato.
fanno onore a Pao Hsiang
a uno stufato di cane.’
Come si vede, le guardie
i miei tetri custodi
qualche volta san vivere
e spesso mangiar bene.
Nota
1 Piatto molto apprezzato
nella vecchia Cina.

Ho Chi Minh – Poeta a tempo perso

Ho Chi Minh

Diario dal carcere

Poeta a tempo perso

I versi non m’hanno mai
appassionato molto
ma in prigione,
non avendo nulla
di meglio
per trascorrere i lunghi giorni
e distrarmi un po’
faccio versi,
attendendo la libertà
*

La natura e’ bella

Pur con le gambe e i polsi
strettamente legati
ovunque sento uccelli
e il profumo dei fiori.
Ascoltare, aspirare
chi può togliermi quanto
fa la via meno triste
l’uomo meno isolato?
*

Poesia di lotta

Gli antichi si dilettavano
a cantar la natura:
fiumi, montagne, nebbia,
fiori, neve, vento, luna.
Bisogna armare d’acciaio
i canti del nostro tempo.
Anche i poeti imparino
a combattere

Ho Chi Minh – L’orsa maggiore

Ho Chi Minh

Poesie dal carcere

L’orsa maggiore

Notte d’inverno

senza materasso senza coperta

senza sonno

le gambe e il corpo contorti…

fogliami di banane

luna dal fiato gelido…

nel cielo tra le sbarre

l’Orsa Maggiore dondola.

*

Dopo otto mesi

Cielo, è tua decisione

seppellir vivo un uomo?

Otto mesi languendo

tra i ferri e le catene.

Non più scaldarsi al sole…

prezzo d’un’ombra umana!

Ma quando s’apriranno

le porte della cella?

Ho Chi Minh – Dopo un anno

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

Dopo un anno

Alla porta, un custode
Moschetto in spalla…
Nel cielo nuvole
che fuggono sopra la luna…
Cimici ovunque,
carri armati notturni…
Squadriglie di zanzare
volano senza sosta…
Penso alla patria,
sogno
vorrei prendere il volo
in sogno erro sui fili
della malinconia.
Son rinchiuso da un anno
che crimine ho commesso?
Mi scorrono le lagrime
scrivendo questo verso.

Pensando all’amico

Mi avevi accompagnato
sulla riva del fiume.
A presto, ti dicevo,
Al prossimo raccolto!
Ma l’aratro è passato di nuovo
tra le zolle
e io sto carcerato,
lontano dai miei campi.

Ho Chi Minh – Trasporto fluviale

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

Trasporto fluviale

Scendo verso Yong Ming
per la via delle acque
appeso per i piedi
al tetto della giunca
supplizio d’altre età!
Sulle rive, dovunque,
sono densi i villaggi
e leggere galleggiano
barche di pescatori.

La natura è bella

Pur con le gambe e i polsi
strettamente legati
ovunque sento uccelli
I I profumo dei fiori.
ascoltare, aspirare
chi può togliermi quanto
fa la via meno triste
l’uomo più isolato?

Ho Chi Minh – La tassa

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

LA TASSA
Bisogna pagare una tassa
entrando in carcere
cinquanta yuan
è il minimo.
Se non avete soldi
da dare ai secondini
ogni ora che passa
vi diventa un tormento.

 

FOCOLAI NEL CARCERE

I questo carcere viviamo
quasi in famiglia:
ognuno si procaccia
riso olio sale legna.
C’è davanti a ogni cella
un focherello acceso
e tutto il giorno fuma
il brodo con gli aromi.
A ciascuno il suo fuoco
per cucinarsi il cibo
a ciascuno una qualche specie
di marmitta.
Darsi bollire il tè
i legumi, il riso…
Tutto il giorno
continua il fuoco sacro.

Ho Chi Minh -Diario dal carcere – Dopo quattro mesi

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

Dopo quattro mesi

Un giorno di carcere
mille anni fuori"
questo antico proverbio
non è vana parola!
Quattro mesi inumani
in fondo a questo carcere
sono più di dieci anni
passati sul mio corpo
perché
quattro mesi di fame
quattro mesi d’insonnia
senza potersi lavare
senza potersi cambiare
di conseguenza:
un dente mi è caduto
molti capelli sono bianchi
nero magro affamato
pieno di sfoghi e di piaghe
fortunatamente:
sono paziente irremovibile
non indietreggio di un palmo
miserabile materialmente
moralmente incrollabile.

Verso Tien Pao

Per nove giorni di diluvio,
un solo giorno sereno.
‘triste signore del cielo,
quanto sei crudele!
Le scarpe a pezzi,
i piedi pieni di fango
si marcia senza sosta.
Si marcia a tutti i costi

Ho Chi Minh – Diario dal carcere -Proibito fumare

Ho Chi Minh
Diario dal carcere
Proibito fumare
Strettamente proibito
di fumare in prigione!
Il tuo tabacco
confiscato
finisce in tasca alla guardia.
E lui, naturalmente,
fuma come gli pare
mentre per te
fratello
son pronte le manette.
*
Stomaco in pena
Da mangiare, soltanto una ciotola
Di riso scotto
E lo, stomaco di turno
geme urla e brontola.
Riso per tre yuan
fa ,arrabbiare lo stomaco
i grani di riso sono cari
quanto le perle!
*
I giocatori
Ai giocatori, fuori
si dà caccia spietata
ma in prigione si gioca con tutta libertà.
Un rammarico solo
ha il giocatore in carcere:
di non essersi fatto arrestare
più presto!
Lo Stato non mantiene
il giocatore in carcere
affinché si ravveda
dal peccato del gioco:
il giocatore ricco fa festa
tutti i giorni;
quello povero, ahimè, geme
e sbava soltanto.

Ho Chi Minh – Diario dal carcere – Il sole

Ho Chi Minh
Diario dal carcere

Il sole
Il sole del mattino
penetra nelle celle
dissipando le nebbie
l’ombre i fumi.
Arriva dalla terra
l’aria vivificante
di nuovo cento visi
di prigionieri sorridono.
*
L’acqua

La razione dell’acqua
è di una mezza ciotola
per fare, a scelta,
le abluzioni o il tè.
Vi volete lavare?
Fate a meno del tè.
Volete un po’ di tè?
Non vi lavate affatto.
*
Amico, a Long Tsinen

Di giorno, le mie gambe
han galoppato come cavalli
la sera, dentro i ferri
come un pollo allo spiedo.
A tradimento, cimici e freddo
s’insinuano.
Infine arriva il giorno
al canto del rigogolo.

*
Regole carcerarie

Secondo la regola,
il prigioniero nuovo ,
deve dormire
accanto alla latrina.
Se volete riuscire
A dormire un po’
date e una mancia
senza l’aria.