Archivio mensile:dicembre 2013

Ulisse (Davide Lajolo) – Rastrellamento

Ulisse (Davide Lajolo)

Rastrellamento

Lente vengono le donne
a piangere le fughe degli uomini
dai casolari incustoditi
e tra i capelli scarmigliati
le mani scarne inseguono
una tragedia inesausta.
I bimbi nei cortili solitari
si lamentano lentamente
come se cantassero; il cane
li ascolta dimenando la coda.
Gli uomini fuggiti nei boschi
scavano le tane
nel silenzio implacabile
covano la vendetta.

Ulisse (Davide Lajolo) – Il nemico è vivo

Ulisse (Davide Lajolo)

Il nemico è vivo

Magia del buio
ghermisci lo sguardo.

Negli occhi ho le vampe

della battaglia perduta.

Ai pali compagni

impiccati.

Il nemico è vivo

ancora vivo

per la vendetta

di domani.

Franco Fortini – Per un compagno ucciso

Franco Fortini
Per un compagno ucciso

Eri ogni ora dentro la quieta letizia
dell’uomo che ha vinto i tiranni;
non temevi gli inganni della nostra malizia,
non chiedevi più niente al tuo amore.
Sono cadute in profondo le città, dalle fosse

ci chiedono pietà tutti perduti i morti,
ma tu levi il sorriso devotamente
da altri tempi; e noi non piangiamo per te.
Noi condurremo i passi dei nostri figli !
sopra la terra, più lieve dal tuo morire,
e guideremo l’amore avvenire e il canto
dov’hai amato per noi l’ultima volta.

Lo spillo apre la gemma e l’acqua apre il mattino
dentro il turchino di marzo, al nostro paese.
lo ricordo per te parole antiche d’Italia
e fissano gli amici dai vetri la sera e la neve.

Franco Fortini – Canto degli ultimi partigiani

Franco Fortini
Canto degli ultimi partigiani
Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell’acqua della fonte
La bava degli impiccati.
Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull’erba secca del prato
I denti dei fucilati.
Mordere l’aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d’uomini
Mordere l’aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d’uomini.
Ma noi s’è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l’hanno stretta i pungi dei morti
La giustizia che si farà.

Alda Merini – Guerra

Giocano ancora ai dadi gli assassini
sotto le croci degli assassinati
per spartirne i vestiti insanguinati
le meste mogli e gli orfani bambini

 

Alda Merini
Guerra
O uomo sconciato come una fossa
in te si lavano le mani i servi,
i servi del delitto
che ti cambiano veste parola e udito
che ti fanno simile a un fantasma dorato.
Viscidi uccelli visitano le tue dimore
sparvieri senza volto
ti legano i polsi alle vendette
degli altri
che vogliono dissacrare il Signore.
O guerra, portento di ogni spavento
malvagità inarcata, figlia stretta
generata dal suolo di nessuno
non hai udito né ombra:
sei un mostro senza anima che mangia
la soglia
e il futuro dell’uomo.
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Albertina Baffè – La morte nel cortile

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Albertina Baffè

La morte nel cortile

C’era il prete
C’era il dottore,
c’erano non so quali autorità
del paese.
I fascisti e i tedeschi
Se n’erano andati.
Dovevo
Riconoscere
I miei morti
Prima della sepoltura.
Erano stesi nel cortile
Della casa bruciata.
Erano tutti nudi
Con la pelle raggrinzita
E annerita
Dal fuoco.
Erano tutti uguali
Senza volto
E senza sesso.
Soltanto mio padre
Era mio padre
Vestito
E quasi intatto
La tempia destra
E il cuore
Colpiti
Dalle pallottole.
Accanto a lui
Un troncone di gamba
Col piede ancora alzato
Un capo di ricci
Ma senza volto
Era mia sorella!

Achille Serrao – Fosse Ardeatine –

Achille Serrao –
Fosse Ardeatine –

Tutti risolti  i problemi:
per ogni voglia che si sottace
restano appesi al muro manifesti;
al muro
ordini perentori di arruolamento;
al muro
uomini, pelle vereconda;
è un senso avverso di vene
Iincordate alle vene,
tacchi chiodati
mutilati
dalla fretta della stagione
immersa nelle foglie;
appena secca una lacrima di verde
verde smorto
catene, rappresaglia
presunto vespertIno
occhiataccia di sole
me ne infischio
mi sdraio nudo:
ha sapore di pelle .
l’aria
e colore di pelle anche le brecce.
Amen.

 

Alcide Cervi – Il sole non nasce per una persona sola

Alcide Cervi

Il sole non nasce per una persona sola

Il sole non nasce per una persona sola.
La notte non viene per uno solo.
Questa è la legge e chi la capisce si toglie la fatica di pensare alla sua persona

Perché anche lui non è nato per una persona sola.
I miei figli hanno sempre saputo che c’era da morire per quello che facevano
e l’hanno continuato a fare così come anche il sole fa l’arco suo e non si ferma davanti alla notte.
Così lo sapevano anche i Manfredi, i Miselli, i tanti partigiani morti
e non si sono fermati davanti alla morte

Da un Cimitero Partigiano a Zagabria

 

Da un Cimitero Partigiano a Zagabria

 

“ Trovammo qui
Fede
Madre
Pane
Fucile
I morti lo sanno
I vivi
Non lo dimenticheranno
Fiumi di sangue divisero
due popoli
li unisce oggi il sacrificio
dei Compagni migliori

 

***

 

Compagno
Quando vedrai mia madre
Dille di non piangere
Non sono solo
Giace con me un Compagno Jugoslavo
Nessuno ardisca
Gettar fango
Sul sangue versato
Nella lotta in comune