Cronologia – 1940–1942 – L’Italia in guerra

L’Italia in guerra

1940 – 1942

13 febbraio Inizia la distribuzione delle carte annonarie per il razionamento dei prodotti.

25febbraio Sumner Welles – sottosegretario di stato americano – è in Italia per sondare le possibilità di pace.

10 marzo, Mentre si avviano le prime misure di mobilitazione dell’esercito, von Ribbentropp arriva a Roma per chiedere a Mussolini di entrare al più presto in guerra. L’Italia si im­pegna a forzare i tempi della preparazione militare e industriale.

14marzo. 11 conte Acquarone, ministro del re, in­contra Ciano per tentare di emarginare Mus­solini e la sua politica bellica. Ma Ciano non se la sente di rompere col Duce, né di orga­nizzare una fronda interna al regime.

18 marzo. Al Brennero, Mussolini incontra Hitler che gli prospetta una rapida vittoria militare contro Francia e Gran Bretagna.

4 aprile. Badoglio consegna a Mussolini un pro­memoria in cui valuta al 40% la preparazio­ne bellica italiana.

6 aprile. Mussolini invia al re, ai ministri e agli al­tri comandanti militari un «promemoria se­gretissimo» sull’avvio delle operazioni di guerra, che ipotizza un’azione iniziale offen­siva solo sul fronte etiopico. I militari sono perplessi.

9 aprile. Le truppe tedesche invadono Norvegia e Danimarca. Ancora una volta l’Italia è avvi­sata a cose fatte.

24 aprile. Pio XII e il governo francese invitano Mussolini ad astenersi dal conflitto.

Maggio. Durante il mese Roosevelt invia a Mus­solini ben quattro messaggi, chiedendogli di non entrare in guerra.

10 maggio inizia l’offensiva tedesca sul fronte occidentale: violando la neutralità di Belgio, Lussemburgo e Olanda le corazzate tede­sche dilagano in Francia. Hitler ipotizza una «guerra lampo» di poche settimane.

16 maggio. Churchill chiede ancora a Mussolini di non entrare in guerra, ma la prospettiva di una facile e rapida vittoria attira sempre di più il Duce, che anzi teme di arrivare troppo tardi.

30 maggio. Mussolini informa Hitler della deci­sione di intervenire nel conflitto a fianco della Germania.

1 giugno. Badoglio chiede a Mussolini di pren­dere tempo, ma i successi tedeschi rompono ogni indugio.

11 giugno.L’itaHa entra in guerra. Dal balcone di piazza Venezia, di fronte a una folla entusia­sta, Mussolini dichiara che l’Italia è entrata in guerra contro le «democrazie plutocratiche e reazionarie dell’occidente», Francia e In­ghilterra.

4 giugno. Genova è bombardata dal mare.

15 giugno. Badoglio riceve l’ordine di preparare l’attacco alla Francia.

17 giugno, Pétain chiede l’armistizio alla Germania. Mussolini, Ciano e Hitler si incontrano a Monaco per decidere l’atteggiamento da tenere nei confronti francesi: Hitler giudica eccessive le richieste italiane e nega persino al duce un ruolo paritario nelle trattative.

22 giugno. La Francia firma l’armistizio con la Germania; il 24 con l’Italia, che ottiene solo Mentone, appena oltre il confine.

28giugno. La contraerea italiana abbatte per errore l’aereo di Italo Balbo, governatore della Libia. Lo sostituirà Graziavi.

Luglio. La strategia militare italiana punta ora s ul fronte africano. Le truppe penetrano nel Sudan, poi anche in una parte del Kenia. Nel Mediterraneo si svolgono battaglie navali con gli inglesi: il 9, a Punta Stilo, sulla costa calabrese, durante un combattimento, aerei italiani bombardano navi italiane, per errore

3 agosto. Inizia l’offensiva contro la Somalia britannica, che verrà occupata in due settimane. I problemi principali riguardano il confine libico-egiziano, dove dovrebbe essere sferrato l’attacco principale contro le forze inglesi.

5 agosto. Graziani, in una riunione con Mussolini e Badoglio, chiede un rinvio dell’attacco, ma a fine mese riceve l’ordine di procedere. L’ offensiva libica inizia il 13 settembre.

27 agosto. Italia, Germania e Giappone firmar il Patto tripartito, che perfeziona l’accordc del’37.

14 ottobre. Mussolini discute con Badoglio e Roatta l’ipotesi di attaccare la Grecia: nonostante le perplessità dei capi militari l’attacco viene fissato per fine mese.

28 ottobre. L’Italia dichiara guerra e le truppe muovono dall’Albania. Il giorno dopo Mussolini incontra Hitler, fortemente contrario dal fatto di essere stato informato solo il giorno precedente.

Novembre. L’offensiva dei Balcani si arena.

8 Novembre. Mussolini pronuncia la famosa frase «spezzeremo le reni alla Grecia», ma negli stessi giorni deve ordinare il ripiegamento.

20 Novembre. HitIer scrive a Mussolini critican­dolo duramente per aver aperto un nuovo fronte. In Africa inizia la controffensiva inglese dal Sudan, dal Kenia e dalla Somalia meri­dionale.

Dicembre. La situazione in Grecia si fa dramma­tica: per fronteggiare la controffensiva elle­nica l’Italia deve chiedere l’appoggio tede­sco. HitIer è sempre più contrariato dall’inca­pacità dell’alleato.

4 dicembre. Badoglio, indicato come responsa­bile del disastro, è costretto a dimettersi e viene sostituito dal generale Cavallero.

8 dicembre. La controffensiva inglese in Africa costringe gli italiani al ripiegamento: oltre 120.000 vengono fatti prigionieri.

12 dicembre. La base navale di Taranto viene at­taccata dagli inglesi. Scontri aerei e navali anche in Sardegna.

1941

Gennaio. Il Pnf decide la mobilitazione generale dei quadri: ministri e gerarchi dovranno ar­ruolarsi volontari sul fronte albanese, per es­sere d’esempio al popolo.

19 gennaio. Mussolini incontra Hitler e gli chie­de appoggio sia in Grecia sia in nord Africa. Nei mesi successivi le sorti della guerra sono legate soprattutto a quelle dell’intervento tedesco in Africa, dove sbarca l’Afrikakorps, il corpo corazzato comandato dal generale Rommel, che ottiene notevoli successi.

11 febbraio. Mussolini incontra Franco per chiedergli di entrare in guerra a fianco del­l’Asse, Franco rifiuta.

1 marzo. Anche la Bulgaria sottoscrive il patto tripartito: truppe tedesche si insediano nel suo territorio e si preparano a invadere la Grecia.

28 marzo. Le forze italiane subiscono una nuo­va pesante sconfitta a Capo Matapan, nel Peloponneso.

Aprile. Le truppe tedesche arrivano in Grecia e cambiano lo scenario dello scontro.

6 aprile. La Germania decide l’invasione della Jugoslavia, appoggiata da Italia. Ungheria e Bulgaria, dopo la stipula di un patto di ami­cizia tra la Jugoslavia e Unione sovietica. in Jugoslavia a marzo i militari appoggiati dalla popolazione avevano rovesciato il governo filonazista. Le truppe italiane attaccano da l’Istria e dall’Albania. La Jugoslavia viene smembrata: si costituisce lo stato autonomo di Croazia, filonazista, governato col terrore da Ante Pavelic.

13 aprile. Gli italiani attaccano di nuovo da l’Albania.

21 aprile. Viene firmato l’armistizio, chiesto dal governo ellenico. Nei due mesi successivi sarà completata l’occupazione. Nella campagna sono stati impiegati 500.000 soldati ita­liani. I morti e i dispersi sono 39.000, 50.000 feriti, 52.000 i malati e 12.000 i congelati.

3 maggio. L’Italia occupa la Slovenia.

18 maggio. Su richiesta di Pavelic, Aimone di Savoia d’Aosta viene designato re della Croazia. Non prenderà mai possesso della carica.

In Africa gli inglesi fermano l’offensiva italo-tedesca al confine tra Egitto e Cirenaica

19 maggio. Una parte delle truppe italiane è costretta alla resa e internata in campi di pri­gionia. il capo di stato maggiore Cavallero procede a una riorganizzazione dei vertici militari.

16 giugno. Gli Stati uniti rompono le relazioni diplomatiche con Italia e Germania.

22 giugno. I tedeschi attaccano l’Urss che, colta di sorpresa, non sembra inizialmente in gra­do di resistere. Mussolini, che era stato anco­ra tenuto all’oscuro dei piani hitleriani, si as­socia e invia un corpo di spedizione di circa 60.000 uomini, il Csir – Corpo di spedizione i­taliano in Russia – poi Armir – armata italiana in Russia. Comincia a trasmettere Radio Mi­lano libertà. Poco dopo ci sarà anche la sta­zione Voce della verità che riuscirà a inserirsi sulle lunghezze d’onda dell’Eiar.

12 Luglio. Inghilterra e Russia si accordano per la collaborazione militare.

Agosto. Entra clandestinamente in Italia Um­berto Massola, dirigente comunista, incari­cato di ricostruire un centro interno di orga­nizzazione.

14 agosto. Roosevelt e Churchill firmano la «Carta atlantica» che nel dopoguerra sarà la base della nascita dell’Onu. II mese success‑

vo la sottoscriveranno altri paesi tra i quali l’Urss.

Ottobre. A Tolosa, gli antifascisti italiani creano il «Comitato d’azione per l’unione del popo­lo italiano»: i firmatari sono Dozza e Sereni per i comunisti, Nenni e Saragat per i sociali­sti, Trentin e Nitti per Gi.

Novembre. Si ampliano e si aggravano le disposi­zioni interne che regolano la vita civile: do­po i razionamenti del pane – ridotto a 200 grammi al giorno per persona – e di altri ge­neri alimentari, interviene il divieto dei mez­zi di circolazione a benzina non autorizzati.

Dicembre. In Nordafrica le forze italo-tedesche iniziano la ritirata.

7 dicembre. I giapponesi attaccano a sorpresa la base navale americana di Pearl Harbour.

8 dicembre. Gli Stati uniti entrano in guerra col Giappone.

11 dicembre. Italia e Germania dichiarano guerra agli Usa.

1942

Gennaio. in Cirenaica comincia una nuova con­troffensiva italo-tedesca.

Febbraio. Inizia la politica di trasferimento dei lavoratori italiani in Germania da adibire alle industrie svuotate dalla leva di massa e dalle pesanti perdite che l’esercito sta subendo sul fronte russo, dove, nel frattempo, il con­tingente italiano è arrivato a 230.000 uomi­ni. Gli italiani mobilitati sono in totale 8 mi­lioni.

Marzo. Dopo una riduzione dei consumi dell’e­nergia elettrica per usi industriali, il governo decreta un’ulteriore riduzione della razione giornaliera di pane.

Aprile-maggio. L’offensiva in Africa va avanti: le truppe italo-tedesche arrivano a un centi­naio di chilometri da Alessandria d’Egitto, fermandosi a El Alamein.

26 maggio. li Pnf avvia un’epurazione interna, per sfrondare le proprie fila da elementi «in­certi e disfattisti».

4 giugno. In una riunione clandestina, a Roma, nasce il Partito d’azione in cui confluiscono tre filoni dell’antifascismo non comunista: Giustizia e Libertà, il movimento liberalso­cialista ispirato da Guido Calogero e l’area li­beraldemocratica genericamente intesa. Tra i principali esponenti vi sono Piero Calaman­drei, Riccardo Lombardi, Mario Vinciguerra, Luigi Marchesini, Ada Marchesini Gobetti, Ferruccio Parri.

11 giugno. Viene affidata al Tribunale speciale la competenza anche per i reati annonari: gli accaparratori e i trafficanti saranno puniti con pene severissime, che possono arrivare fino alla condanna a morte.

29 giugno. Mussolini arriva in Africa sperando di poter entrare trionfalmente ad Alessan­dria.

30 giugno. Le truppe italo-tedesche raggiungo­no El Alamein.

Luglio. Si amplia l’offensiva in Urss e le truppe dell’Asse avanzano su un largo fronte verso il Caucaso per poi raggiungere il Don e, do­po la conquista di Rostov, avanzare verso Stalingrado.

9 luglio. Il Csir viene sostituito dall’Armir, com­posto da 229.000 uomini male attrezzati e quasi privi di mezzi. ln Italia un gruppo di so­cialisti, tra cui Oreste Lizzardi e Giuseppe Ro­mita, lavora alla ricostruzione di un centro interno del partito. Ricomincia a uscire «L’U­nità» in edizione clandestina.

17 agosto. A Montevideo, in Uruguay, si tiene un congresso delle organizzazioni antifasci­ste- escluse quelle comuniste – delle due A­meriche, organizzato dall’ex-ministro Carlo Sforza. Si tenta di delineare il quadro politi­co-istituzionale per l’Italia del dopoguerra [a partire dall’elezione di un’assemblea costi­tuente] in chiave federalista e con la pregiu­diziale dell’allontanamento dei Savoia. Gli Stati uniti sono interessati, mentre il gover­no inglese è ostile all’ipotesi repubblicana. Questi problemi, sommati alle divisioni tra gli stessi antifascisti, porteranno presto al­l’abbandono della piattaforma di Montevi­deo.

Settembre. Inizia la battaglia di Stalingrado che segna la fine dell’avanzata tedesca e italiana in Russia. Contemporaneamente si arena an­che l’offensiva di Rommel in Egitto. Si avvia­no i rapporti tra la diplomazia americana e il Vaticano, informato dell’intenzione alleata di procedere senza tregua fino alla sconfitta dell’Asse: tramonta definitivamente qualun­que ipotesi di pace circoscritta o di armistizio

Ottobre. Si costituisce clandestinamente, a Mila­no, la Democrazia cristiana che raccoglie vecchi esponenti dei Partito popolare – De Ga-speri, Malvestiti, Jacini, Gronchi – e giovani cresciuti nell’associazionismo cattolico sotto il fascismo – Fanfani, Dossetti, La Pira, Lazzati.

23 ottobre. Inizia la battaglia di El Alamein: le artglierie inglesi sferrano l’attacco a sorpresa contro le truppe di Rommel, assolutamente impreparato e assente per licenza.

26 ottobre.AI suo ritorno, la situazione è ormai drammatica. Hitler ordina di mantenere le posizioni ad ogni costo: le divisioni italo-te­desche vengono decimate, gli inglesi catturano oltre 30.000 uomini.

4 novembre. Viene dato l’ordine di ritirata: inizia l’inarrestabile marcia degli alleati verso Tunisi e la sconfitta delle truppe italo-tedesche in Africa.

8 novembre .Truppe anglo-americane sbarcano in Marocco e in Algeria, minacciando diretta­mente la Francia. Il governo filo tedesco di Vichy è allo sbando.

10 novembre .Viene firmato un armistizio. Ger­mania e Italia decidono di occupare militar­mente la Francia: gli italiani attaccano in Corsica e nelle zone meridionali del paese.

A Stalingrado inizia la vittoriosa controffensiva russa contro la VI armata del generale von Paulus nel giro di tre giorni i tedeschi saran­no completamente accerchiati.

25 novembre. Enrico Fermi dirige la costruzione del primo reattore atomico, detto anche «Pila di Fermi», ottenendo la prima reazione a ca­tena controllata di fissione nucleare. Ha inizi la produzione dei primi tipi di aerei a reazio­ne.

Dicembre. La situazione militare dell’Asse appare in tutta la sua drammaticità. Mussolini, dopo mesi di silenzio, in un discorso agli italiani parla di 40.000 caduti, 230.000 prigionieri e 2.000 vittime civili dei bombardamenti aere

18 dicembre.in un incontro al vertice in Germa­nia, Ciano prospetta l’eventualità di un armistizio con l’Urss, ma Hitler rifiuta. Mussolini, ammalato, è assente.

19 dicembre. In Russia, nella valle del Don, viene dato alle truppe l’ordine di ripiegamento: inizia la drammatica ritirata dell’Armir.

Giovanna Bousier

Marco Scavino

Da Il Manifesto del 1995

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