Norvegia – Lettere di Condannati a morte

Norvegia – Introduzione

Sono Caduti per la “Libertà”

Con il nome della “Patria sulle labbra

E “Bandito” sul cartello al collo dell’impiccato

Secondo dati ufficiali, le perdite norvegesi a causa della guerra e dell’occupazione tedesca ammontano a un totale di 10,166 persone (su una popolazione di circa 3 milioni di abitanti) cosi suddivise:

– circa 6 mila appartenenti al movimento di resistenza e uccisi o morti in seguito a scontri, nei campi di concentramento, per rappresaglia, ecc. In questa cifra sono pure compresi i fucilati dai tedeschi (363 uomini e 3 donne) e i patrioti che per sevizie, ferite, ecc. (in numero di 844 uomini e 16 donne) trovarono successiva morte. Sono invece esclusi quei deportati che, tornati dai campi di concentramento tedeschi, morirono in seguito alle sofferenze e agli stenti patiti;

– 89 uomini e 4 donne morti o uccisi nel tentativo di allontanarsi dal paese, il più delle volte per sottrarsi all’arresto;

– 610 ebrei (su 1100 che vivevano in Norvegia prima della guerra), prelevati dai tedeschi e finiti in campi di eliminazione;

– 3500 circa militari dell’esercito e marinai caduti durante la campagna dell’aprile – giugno 1940 (compresa la Marina civile che, durante tutta la guerra ebbe un ruolo importante nell’aiutare le forze Alleate).

Non si possono enumerare le uccisioni per rappresaglia compiute un po’ dovunque nel Paese, anche contro la popolazione civile. A Televaag, presso Bergen, ad esempio, l’occupante arrestò per rappresaglia l’intera popolazione di circa 300 abitanti, deportandola in campi di concentramento: 30 persone vi furono uccise; l’intero paese fu dato alle fiamme.

È pure da menzionare il fatto che i tedeschi obbligarono quasi tutti gli abitanti del Nord della Norvegia a spostarsi nel Sud del Paese: tutte le case rimaste vuote vennero bruciate.

Nelle persecuzioni dei patrioti, specie nell’affiancamento della polizia tedesca, ebbero parte notevole i seguaci del movimento collaborazionista facente capo a Quisling, che eseguirono catture, torture, processi e fucilazioni; essi ammontavano a circa 40 mila elementi, poco più, quindi, dell’1% della popolazione.

Le prigioni dove fu rinchiuso il maggior numero di patrioti sono:- Mollergaten 19 in Oslo: è la prigione delle S.S. (il cui quartier generale era inVictoria Terrasse, Oslo) e dove si effettuavano le peggiori torture;

– Akershus, un castello di Oslo che era stato adattato a prigione e che era il luogo di passaggio per i prigionieri condannati a morte;-

– Grini, più che prigione, campo di concentramento. Più di 45 mila patriotinorvegesi transitarono per questo campo che era sito in una località nei pressi di Oslo;

– Fallstad, campo di concentramento nel Nord della Norvegia;- Berg, campo di concentramento vicino a Tonsberg, particolarmente usato dai collaborazionisti norvegesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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