CARCERE DI TORINO, 22 DICEMBRE 1944

CARCERE DI TORINO, 22 DICEMBRE 1944

Carissimi genitori, parenti e amici tutti, devo comunicarvi una brutta notizia. lo e Candido, tutt’e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani.

lo sono sempre vicino a voi. Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir così… Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherà per tutti voi. Vi sarò sem­pre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.

Vado alla morte tranquillo assistito dal Cap­pellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito.

Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.

Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po’ di denaro. Prendete­lo e fate dire una Messa per me. La mia roba, datela ai poveri del paese.

Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite lo­ro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cie­lo e pregherò per voi. Termino con mandar­vi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.

Armando Amprino [19 Anni]

PINEROLO, 6 MARZO 1945.

Cara mamma e tutti, sono queste le mie ul­time parole prima di morire. E’ ben triste morire a ventun anni, ma qualcuno penserà a me sempre. Mi rincresce per voi tutti che non potrò più vedere. Ci rivedremo in Cielo. Pregate per noi e perdonatemi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare.

Mi rincresce che non posso più vedere il mio più piccolo nipote, baciatelo per me tanto, tanto: salutatemi Levi, Ester, Olga, En­rico e bimbi, Edmondo e famiglia, tutti i cu­gini, zie e zii, e ringraziateli di tutto ciò che mi hanno mandato qui in prigione.

Salutate il Pastore e sua moglie, tutti i miei amici e amiche, e dite loro che si ricordino qualche volta del resto della Gioventù di Pomaretto.

A te mamma, che avevi riposte tutte le tue fiducie in me pensa che è il mio destino, e la volontà di Dio non si discute.

A Voi Ester, Clelia, Olga ed Edmondo, pensa­te alla mamma e fategli coraggio e ditegli che sopporti serenamente il mio destino come pure io serenamente sopporto e va­do alla morte.

Baci cari a tutti e ricordatevi di me, ciau Al­ma, Emilia, Alberto, Piero, Giorgina, Bruno, E­milio, Edda ed anche a te caro Lilì pensa alla nonna. Addio a tutti.

Dino Balmas [22 Anni]

PARMA, 4 MAGGIO 1944,

Caro babbo, vado alla morte con orgoglio, sii forte come lo sono stato io fino all’ultimo e cerca di vendicarmi.

Per lutto porta un garofano rosso.

Ricevi gli ultimi bacioni da chi sempre ti ri­corda.

Saluti a tutti quelli che mi ricorderanno. Vendicatemi.

Vitto Salmi (Nino) 20 anni

Da Le Ultime Lettere dei Condannati A Morte della Resistenza,

Einaudi

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Articolo tratto dal Settimanale “Il Manifesto 1995

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