Savva Matekin

Savva Matekin

i miei figli non tradiranno la speranza del loro padre,
che per il bene della patria, per la felicità del suo popolo,
per la felicità dei propri figli non ha rispar­miato la vita.

Savva Matekin
Residente a Budennovka (Stalino) -. Capo del gruppo dei resistenti di Budennovka – preso dai tedeschi nell’agosto 1942,
utilizzato per qualche tempo nei lavori forzati e
quindi giustiziato.
(Parte dei messaggi furono scritti su pezzi di carta con cui la moglie involgeva la bottiglia di kvas che gli portava nelle carceri e che poi ritirava; parte venivano lasciati cadere dal condannato sull’orlo della strada, mentre veniva condotto ai lavori forzati, e raccolti dalla moglie che seguiva a distanza).
Sura,
le tante cose che vorrei dire non sono solamente personali. Ho poche speranze di vedervi, perché vedo che non potete visitarmi. Fammi avere il tabacco domenica, ma solo attraverso la finestra, altrimenti no. Domani ti darò l’itinerario e gli indirizzi per andare a prendere il grano. Un saluto a tutti, state bene. Bacia i bambini.
Savva
Sura,
che cosa può fare un uomo che si trova in carcere ed è minacciato
di morte sicura? Eppure hanno paura di me. Dillo ai nostri. So che per me è finita e che questo momento verrà piú presto dí quanto non si possa supporre. Addio. Ti prego di dire a tutti che niente è finito. Io morirò, ma voi vivrete. Addio, piccola Sura!
Miei cari bambini, Vova e Ljutsija,
ho sempre cercato di darvi un’educazione, di fare di voi uomini utili al paese, uomini veri e completi. Il mio grande desiderio era di vedere te, piccolo Vova, diventare scienziato e te, Ljutsija, ingegnere. Ma qual­siasi cosa voi diventiate, sono fermamente convinto che i miei figli non tradiranno la speranza del loro padre, che per il bene della patria, per la felicità del suo popolo, per la felicità dei propri figli non ha rispar­miato la vita. Siate felici.
Vostro padre

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