Margarete Jost (Grete) – Austria

Margarete Jost (Grete) – Austria 

……..E allora penso spesso ai versi che Maria Stuarda dice tanto bene:
«Nubi veloci veleggiatrici dei cieli, chi con voi viaggia, chi con voi naviga… »
Che mi debba essere serbato lo stesso destino di Maria Stuarda?
Lo trovo troppo grande per me. Lei era una regina,
io invece non sono che una piccola operaia!
 
Margarete Jost (Grete)
Di anni 26 – operaia – nata a Vienna il 26 maggio 1916 Membro del Partito Comunista Austriaco, e, nella clandestinità, del 5° gruppo « Pavlin » svolge nel Burgenland e nella bassa Austria attività cospirativa e propaganda disgregatrice fra i militari della Wehrmacht . Arrestata a Vienna il 9 febbraio 1941 dalla Gestapo – trattenuta otto giorni nella sede della Gestapo del Morzinplatz – seviziata – trasferita e detenuta per venti mesi al Bezirksgericht di Vienna -. Processata il 22 settembre 1912 dal Tribunale del Popolo « Senat II di Vienna – tradotta quindi al Landesgericht 1 di Vienna
 
Decapitata il 15 gennnaio 1943 a Vienna, con altri cinque compagni del gruppo « Pavlin » -. Nella stessa giornata vengono fucilati altri trentotto patrioti.
 
6 dicembre 1942
Cara Mamma, miei cari tutti,
Questa volta ho ben ricevuto una vostra lettera, ma purtroppo quella vecchia del 1° novembre. Sono perciò un po’ meglio informata sulla ,visita a Berlino ma altrimenti non so cos’altro ci sia di nuovo. Cara mamma io stò bene, dunque sotto questo aspetto non devi preoccuparti, spero che ora anche tu stia meglio. Che il dottor Meixner ritorni a Berlino è molto bello, forse i suoi contatti, e anche il fatto che si dia tanto da fare per me, gli serviranno dopo tutto per salvarmi; per il resto la speranza diventa sempre più piccola. Ma non voglio rendervi piú tristi dì quanto già non lo siate e io so che fate tutto il possibile per me. Dico una cosa sola: trovo che per quello che ho fatto sono già punita a sufficenza lasciarmi qui a pensare e ad aspettare ogni attimo di essere prelevata
Infatti negli ultimi tempi, purtroppo, qui molto è cambiato in peggio Già da tre settimane non ci permettono più di fare passeggiate e poi durante tutto questo periodo non abbiamo piú avuto lavoro e quindi ho purtroppo moltissimo tempo per riflettere. Spesso sto a lungo accanto al letto vicino alla finestra (se salgo in piedi sul letto, la finestra comincia all’altezza della mia fronte) e guardo il pezzettino di cielo che riesco a scorgere (è veramente piccolissimo, siamo a pianterreno) e sogno. E allora penso spesso ai versi che Maria Stuarda dice tanto bene: «Nubi veloci veleggiatrici dei cieli, chi con voi viaggia, chi con voi naviga… » Che mi debba essere serbato lo stesso destino di Maria Stuarda? Lo trovo troppo grande per me. Lei era una regina, io invece non sono che una piccola operaia!
Da domani avremo di nuovo del lavoro, allora il tempo passerà un po’ meglio, ci dànno dei piselli da sbucciare. Cara mammina e voi tutti miei cari, Natale è alle porte, vi auguro che questa festa possa essere almeno un pochino bella per voi, e spero che prima di allora io non vi debba arrecare il piú grande di tutti i dolori. Speriamo bene che il 1943 diventi un anno piú felice che il 1942. Tanti, tanti cari saluti e ogni bene per voi tutti dalla vostra riconoscente
Grete
Vi prego, dite a tutti i conoscenti e amici, e a tutti coloro che mi vogliono bene, i piú cari saluti e auguri per le feste.
Cara Putzerl,
la tua fotografia mi ha fatto davvero un grande piacere, sei una ragazza in gamba. Ogni bene e tanti bacetti da tua sorella
Grete
Mio caro Poldi,
le notizie che ho di te sono molto scarse, ma spero comunque che tu stia bene. Lo sai, Poldi, spesso penso come mi hai raccontato che in Francia e nelle altre campagne portavi sempre con te qualche talismano. In quei tempi ne ho riso e ho pensato: « Che superstizione! » Ora invece sono cambiata. Ho scoperto che la linea della vita nella mia mano è lunghissima, dunque spero che forse, dopo tutto, la mia vita non avrà termine cosi presto… Come, non riconosci piú la tua Greti? Lo credo bene, ma sai, le speranze piú concrete sono talmente minime che ci si attacca perfino a della roba simile. Rileggo spesso le tue lettere, e ne ricavo sempre un po’ di speranza. Mamma mi ha accluso una lettera tua che tu le avevi indirizzata. Vorrei darti piú speranza, lo so come ti devi sentire, ma non ci rimane altro da fare che aspettare. Speriamo per il meglio!
Tanti baci e non dimenticarmi.
La tua

Grete

 

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