1 –Ricordate quel 25 Aprile

 

 

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Introduzione

Perché, per chi la storia

 

 

Dieci piccoli supplementi del manifesto per raccontare in dieci domeniche la lunga storia dimenticata della guerra e della resistenza antifascista, dal 1936 al 1945, il cuore del secolo. Forse bisognava cominciare dal 1914, la macelleria borghese da cui tutto è nato, an­che le rivoluzioni della nostra epoca.

Per vendere il giornale sono meglio le cassette musicali o le carte geografiche, ma si trovano anche negli empori o in cartoleria. Noi preferiamo queste narrazioni, anche perché il 25 aprile prossimo è un cinquantenario tondo e meritevole.

Non però una storia ripetuta o reinventata a piacere, come oggi usa, ma ripercorsa nelle sue vicende anche da chi la visse da giovane, come sono giovani oggi molti a cui queste pagine si rivolgono.

Le generazioni di quel tempo si trovarono immerse in una tragedia senza paragone, che decideva del destino dell’uomo e imponeva scelte assolute, o da una parte o dal­l’altra. Ma non è una storia remota, anche se così appare, noi ne viviamo le conseguen­ze e l’incerta eredità.

Non so se quelle generazioni sono invidiabili o se sia preferibile un’epoca che non ha bisogno di eroi o di idealità ma solo di tecnologie. Forse è meglio credere che Au­schwitz sia solo un luogo geografico e dimenticare il senso di quella guerra visto che un suo grande vincitore (il comunismo internazionale) è sinonimo del male e l’altro (le de­mocrazie capitalistiche) governa un pianeta e un’umanità sofferenti.

Chi avrà vent’anni nel 2000 è probabilmente più fortunato di chi li aveva nel 1940. Ma non conosce il proprio futuro e gli sarà più difficile scegliere e determinarlo. E que­sta non è una fortuna.

 

LUIGI PINTOR

Articolo tratto dal Settimanale “Il Manifesto 1995

  1. Io forse ho una foto che ritrae molte medaglie d’oro presenti in questo sito…erano con mio nonno Vanni il rosso

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