Pol Henry de la Lindi (Pierre Ilosselet) – Belgio

 

 

 

Pol Henry de la Lindi (Pierre Ilosselet) – Belgio

 

L’ora dell’esecuzione è fissata alle 6

e i miei compagni ed i o la vediamo

arrivare con la piú grande se­renità.

 

Pol Henry de la Lindi (Pierre Ilosselet)

Di anni 37 – capitano pilota – nato a Mons (Hainaut) il 16 febbraio 1906 -. Dopo gli avvenimenti del maggio 1940 ripara in Inghilterra – si fa quindi paracadutare nella zona di Ciney insieme a un compagno che nel lancio rimane disperso – con un nucleo di agenti da lui costituito raccoglie e trasmette a mezzo radio, al Servizio Se­greto di Londra, informazioni sui movimenti di truppe tedesche, il traffico degli aero­porti e la loro attrezzatura, le forze terrestri navali e aeree del nemico nelle varie zone, le fortificazioni sulle coste della Manica, il traffico fluviale in Belgio, la produzione indu­striale belga, il reclutamento per i lavori forzati e la situazione politica in Belgio -attraverso agenti operanti su piú largo raggio raccoglie e trasmette anche notizie sugli effetti dei bombardamenti degli Alleati in Germania, la produzione delle fabbriche tedesche e la situazione interna in Germania -. Catturato, in seguito a delazione, nel gennaio 1943 -tradotto nella Cittadella di Liegi -. Processato dal Consiglio di Guerra con altri otto della sua organizzazione

 

_ Fucilato il 31 maggio 1943, nella Cittadella di Liegi,

con sei suoi compagni.

 

Cittadella di Liegi, 31 maggio 1943 ore 2

Miei cari tutti,

vi rivolgo alla svelta queste ultimissime righe « ufficiose », cioè non censurate, a mezzo del cappellano che ci assisterà fino al momento su­premo. E’ un tipo in gamba di cui potete avere piena fiducia. Se volete avere dei particolari sui miei ultimi momenti potete domandare il suo indirizzo alla Kommandantur di Bruxelles. Sarà lieto di ricevervi. Do­mandate del cappellano dei condannati a morte.

Unisco a questa lettera qualche ricordino della mia ultima comunione, che riceverò tra qualche minuto. L’ora dell’esecuzione è fissata alle 6 e i miei compagni ed i o la vediamo arrivare con la piú grande se­renità. Quando ci saremo comunicati saremo del tutto pronti per il grande viaggio. Non vi è nulla di spaventoso, al contrario, abbiamo tutti la convinzione che sarà per noi un principio e non una fine. Non bisogna dunque tormentarsi per me, non sarà nemmeno un brutto quarto d’ora!

Temo soprattutto che ne soffriate piú voi che non io. Non dovete, vi assicuro che è una cosa ben da poco!

La banca di cui parlo nella mia lettera « ufficiale » si trova natural­mente a Londra. Il Governo Belga vi versa ogni mese sul mio conto, a partire da settembre, 70 sterline. Vi sono dunque attualmente circa 700 sterline. A Londra prima della mia partenza ho fatto il necessario perché vi si faccia pervenire il mio bagaglio, non c’è dunque bisogno che ve ne occupiate.

Per ogni eventuale informazione che mi riguardi potrete rivolgervi dopo la guerra al capitano Nicodème della Sicurezza Belga a Londra.

Ecco. Per il resto spero che mi perdonerete. Ho fatto tutto il mio dovere. Ho giocato il grande gioco, bisogna essere buon giocatore sino alla fine. Trepido soprattutto per voi pensando alle speranze che avevate di vedermi salvato. Le carte sono state distribuite male, ma ci se n’ac­corgerà troppo tardi. Saremo fucilati sette su nove. Pregate perché gli altri due siano salvati.

E’ inutile dirvi che perdono a tutti quelli che mi hanno fatto del male, anche ai miei nemici, che insomma non hanno forse fatto che il loro dovere, anche se per molti di noi hanno la mano troppo pesante!

Vedete dunque che parto con la piú grande serenità, convinto che fra meno di cinque ore sarò nelle braccia del Signore e forse già lo pregherò per voi! E allora!

Ed eccomi giunto al mio ultimissimo addio che vi rivolgo con l’e­spressione di tutto il mio affetto

Pol

Ho indirizzato l’altra lettera a Simone.

 

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