Cronologia 1938 1939
Al servizio di Hitler
Febbraio 1938 – Dicembre 1939
Il fascismo, pretendendo di rafforzare l’identità nazionale attorno a elementi di militarismo e di orgoglio razziale, adotta provvedimenti grotteschi e demagogici:
impone il «voi» nelle conversazioni, proibisce la stretta di mano, bandisce le espressioni straniere, impone alle truppe un passo militare simile a quello dell’esercito tedesco, obbliga gli statali a vestire l’uniforme e costringe i funzionari a prove sportive.
12 febbraio. Hitler impone all’Austria un ultimatum, premessa dell’«Anschluss». In Spagna i repubblicani e le Brigate Internazionali sono in grave difficoltà: nei combattimenti perdono la vita Renzo Giva e Mario Traversi. Franco, ormai sicuro della vittoria, si preoccupa del proprio futuro politico cercando il dialogo con le potenze occidentali. Mussolini, invece, preme per una vittoria rapida e nei primi mesi dell’anno intensifica i bombardamenti aerei sulle grandi città: tra queste Barcellona.
12 marzo. È il giorno dell’«Anschluss», l’annessione tedesca dell’Austria. Mussolini, informato da Hitler delle sue intenzioni solo il giorno precedente, approva incondizionatamente.
30 marzo. Il Senato definisce inevitabile la guerra, fornisce i dati del potenziale bellico nazionale e annuncia che, in caso di conflitto, guiderà personalmente l’esercito. Ciò crea imbarazzo, perché il comando dell’esercito formalmente spetta al re. Il Parlamento conferisce a Vittorio Emanuele III e a Mussolini insieme la carica di «Primo maresciallo dell’Impero», ma ciò non vale a cancellare il risentimento negli ambienti di corte e fra gli alti gradi militari.
Aprile Viene istituita la commissione per la bonifica libraria che colpisce testi non tollerati per motivi politici e razziali.
2 aprile Italia e Gran Bretagna stipulano l’«accordo di Pasqua»: la prima si impegna a ritirare i volontari dalla Spagna appena cesserà la guerra civile, la seconda riconosce l’annessione dell’Etiopia. Anche la Francia propone all’Italia un negoziato, ma Mussolini non accetta.
3 maggio. Hitler visita Mussolini, il quale sottovaluta i dissidi che va creando con monarchia e papato.
14 luglio. Il «Giornale d’Italia» pubblica un «Manifesto sulla razza» degli scienziati razzisti. L’elenco dei firmatari sarà pubblicato solo il 25, all’indomani di un’udienza concessa loro dal segretario del Pnf. Il sindacato fascista dei medici invita il governo a utilizzare la discriminazione razziale per la loro «difesa contro l’invasione di professionisti stranieri».
28 luglio. Pio XI esprime preoccupazione per il razzismo.
30 luglio. Mussolini ribadisce l’intenzione di procedere nella politica della razza. La Santa sede avvia prudenti incontri con esponenti antifascisti.
5 agosto. Esce il primo numero de «La difesa della razza», quindicinale razzista e antisemita diretto da Telesio Interlandi.
1 settembre. Vengono promulgate le leggi razziali: gli ebrei stranieri vengono espulsi dall’Italia; a quelli naturalizzati dopo il 1918 viene revocata la cittadinanza; è interdetto loro l’insegnamento; non possono frequentare le scuole pubbliche secondarie e, in quelle elementari, sono radunati in sezioni speciali.
26 settembre. Hitler invia un ultimatum alla Cecoslovacchia, in cui rivendica l’annessione dei Sudeti e minaccia l’occupazione militare. Francia e Inghilterra avviano una parziale mobilitazione.
28 settembre. L’Inghilterra sollecita un’iniziativa diplomatica di Mussolini per evitare la guerra.
29 settembre. Chamberlain, Daladier, Hitler e Mussolini si incontrano a Monaco e decidono lo smembramento della Cecoslovacchia e il riconoscimento delle pretese tedesche sui Sudeti. La proposta è accettata come l’unica per evitare la guerra e i rappresentanti di Praga, non ammessi all’incontro, sono costretti a sottoscriverla. Francia e Inghilterra credono cosi di contenere l’espansionismo tedesco e Mussolini viene presentato all’opinione pubblica come salvatore della pace. Franco informa i governi di Londra e Parigi che, in caso di conflitto, si manterrà neutrale. Le Brigate Internazionali, dopo la vittoria sull’Ebro, partecipano ancora alle ultime disperate battaglie in Catalogna prima di varcare la frontiera francese con gli ultimi compagni spagnoli.
25 ottobre. La Libia viene dichiarata parte integrante dell’Italia. Al consiglio nazionale del Pnf Mussolini indica la politica razziale come esempio della «terza ondata» – dopo la marcia su Roma e la stabilizzazione del potere dopo il 3 gennaio del’25 – che il regime sta per rovesciare sul paese.
10 novembre. Nuovo decreto antisemita: i matrimoni cosiddetti «misti» vengono proibiti; gli ebrei vengono esclusi dal servizio militare, dalle cariche pubbliche e dalla pubblica amministrazione e sottoposti a limitazioni nelle attività economiche.
30 novembre. Alla Camera viene inscenata una dimostrazione contro la Francia al grido di «Tunisi, Corsica, Nizza e Savoia». Pochi giorni dopo l’Italia denuncia gli accordi stipulati nel gennaio del 1935 tra Mussolini e il ministro francese Laval sulle rispettive aree di influenza in Europa e in Africa. Daladier dichiara che la Francia non è disposta a alcuna concessione territoriale all’Italia.
4 dicembre. La Camera deputati tiene la sua ultima seduta..
19 gennaio. La Camera dei deputati viene sostituita dalla «Camera dei fasci e delle corporazioni». Le vecchie istituzioni liberali sono così definitivamente liquidate anche dal punto di vista formale. Le truppe francesi conquistano Barcellona.
4 febbraio. Mussolini presenta al Gran consiglio una relazione sui rapporti tra Italia e Francia: la guerra è considerata inevitabile ma prematura. I libri di autori ebrei sono ritirati dal commercio.
10 febbraio. Muore Pio XI, il Papa che ha appoggiato il fascismo fin dal 1922, ha firmato il Concordato, ma che, nell’ultimo anno, ha maturato delusione e distanza dal regime.
24 febbraio. «Giustizia e Libertà» pubblica un editoriale che ribadisce la necessità di unione tra i vari gruppi antifascisti e apre il dibattito sulle possibili modalità di un’azione comune.
27 febbraio. Francia e Gran Bretagna riconoscono la dittatura di Franco in Spagna. I combattenti delle brigate internazionali, evacuati in Francia, verranno rinchiusi nei campi di concentramento francesi. E I’ultimo atto del cosiddetto non intervento delle potenze occidentali.
2 marzo. Viene eletto Papa Eugenio Pacelli, col nome di Pio XII.
6 marzo. Hitler pone sotto il proprio controllo Boemia e Moravia, pochi giorni dopo si annette l’intera Cecoslovacchia.
18 marzo. Pio XII riceve Ciano e gli manifesta le preoccupazioni della Santa Sede per l’aggressività tedesca. Ciano propone a Mussolini di bilanciare l’espansionismo hitleriano con analoghe azioni verso l’Albania.
25 marzo. Il governo rivolge un pesantissimo ultimatum a Zogu. Nel corso del mese scatta un nuovo adeguamento dei salari per tutte le categorie di lavoratori. Tra gli imprenditori cresce la preoccupazione per le conseguenze della politica fascista.
28 marzo. Madrid viene occupata dai franchisti. Il regime italiano celebra la vittoria della dittatura. E’ la fine della guerra civile. Nonostante la sconfitta e la spietata repressione franchista, la guerra civile spagnola diventerà un grande sprone alla Resistenza in Europa: dai quadri delle Brigate internazionali si costituiranno nuovi nuclei dell’antifascismo.
6 aprile. L’Italia invade l’Albania: il re fugge e, il 12, un’assemblea di notabili locali offre la corona a Vittorio Emanuele III.
16 aprile. Anche Pio XII, in un messaggio radiofonico, celebra la vittoria di Franco in Spagna «baluardo inespugnabile del cattolicesimo».
22 maggio. A Berlino, Italia e Germania firmano il «Patto d’acciaio».
30 maggio. Mussolini invia a Hitler un memoriale riservato in cui illustra le difficoltà italiane a impegnarsi in un conflitto per almeno tre anni: le esigenze più impellenti riguardano il consolidamento dell’economia, l’ammodernamento dell’esercito e il trasferimento dei principali impianti industriali in zone sicure.
14 maggio. Viene inaugurato lo stabilimento Fiat di Mirafiori, presente lo stesso Mussolini, che però non trova, tra gli operai, il consueto successo. Tra fascismo e grande capitale i rapporti sono contraddittori: da un lato le industrie aumentano le commesse pubbliche, ma, dall’altro, non tutte condividono il modello di sviluppo autarchico e imperialista del regime.
11 agosto. Ciano incontra von Ribbentrop e Hitler che lo informano dell’intenzione di invadere la Polonia. Il ministro italiano non nasconde le proprie perplessità dovute all’impreparazione militare italiana; Hitler è convinto che, ancora una volta, Francia e Gran Bretagna lasceranno fare.
23 agosto. Von Ribbentrop firma con il ministro degli esteri sovietico, Molotov, un patto di non aggressione e un protocollo segreto che prevede la spartizione della Polonia e il riconoscimento dell’influenza russa sul Baltico. E’ un ribaltamento delle alleanze internazionali che provoca grande disorientamento nel fronte antifascista. I comunisti difendono la scelta sovietica come unica possibilità di autodifesa contro il cinismo delle potenze capitalistiche. I gruppi non comunisti respingono tali argomentazioni e denunciano il Pcd’I che tratta le grandi democrazie come potenziali nemiche. Il Psi rompe il patto d’unità d’azione. Pietro Nenni si dimette da segretario e viene sostituito da un comitato composto da Angelo Tasca, Giuseppe Saragat e Oddino Morgari. L’Upi si scioglie. Trai pochi comunisti a lasciare il partito Romano Cocchi, segretario dell’Upi, e LeoValiani; Terracini e Camilla Ravera – al confino – vengono espulsi per le loro critiche al patto. Roosevelt invia un messaggio a Vittorio Emanuele in cui lo invita a adoperarsi per evitare la guerra.
24 agosto. Pio XII si rivolge a tutti i governi perché il dialogo prevalga sulle armi.
25 agosto. Hitler chiede a Mussolini l’appoggio italiano per l’inizio delle operazioni: II Duce sottolinea ancora l’impreparazione italiana e chiede aiuto concreto in forniture belliche e materie prime, che la Germania non è in grado di fornire nella misura desiderata. Nello stesso giorno Francia e Polonia stringono un accordo militare.
1 settembre. La Germania invade la Polonia.
3 settembre. Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. L’Italia si mantiene neutrale, emana disposizioni di guerra e mantiene un concentramento di truppe ai confini con la Francia. A Parigi i comunisti italiani, considerati alleati di una potenza ostile, vengono arrestati e rinchiusi nei campi di concentramento; i loro giornali sono proibiti. Tra gli internati Longo e Togliatti.
3 novembre. Il generale Graziavi viene nominato capo di stato maggiore dell’esercito.
30 novembre. L’Unione sovietica attacca la Finlandia; la Germania rifornisce di armi la nazione aggredita, ma, almeno formalmente, il patto russo-tedesco non viene messo in discussione.
7 dicembre. Si riunisce, per l’ultima ~ prima del 24 luglio 1943, il Gran Consiglio dei fascismo.
Giovanna Boursier
Marco Scavino
Da . Ricordate quel 25 Aprile
Manifesto 1995
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