Ilias Kanaris – Grecia

 Ilias Kanaris – Grecia

 

Nessuno finora è stato condannato tre volte

a morte e a tre anni dì reclusione.

Ho battuto un record: ora che ti scrivo rido,

non voglio che mi piangiate.

 

Ilias Kanaris

Di anni 32 – macchinista – nato a Smirne (Turchia) nel 1911 — Sottufficiale della R. Marina ellenica, con altri marinai organizza sulla costa deserta dell’Ubea nei pressi di Calcide un centro di resistenza – installa radiotrasmittenti – occulta ex-prigionieri Alleati e a mezzo di un bastimento appositamente predisposto, ne organizza la fuga verso l’Egitto – Il 2 aprile 1942, arrestato una prima volta presso Vathy (Eubea) in seguito a delazione, riesce, nel corso di un sopraluogo effettuato nella casa dove aveva il centro -dell’organizzazione, a fuggire e a raggiungere Calcide – Ricercato per sette mesi dalla Gestpo e individuato dal medesimo delatore, dopo un violento corpo a corpo con questi e con dei tedeschi viene nuovamente catturato – tradotto nelle carceri « Averof » (Atene) -torturato – Processato il 4 gennaio 1943 dal Tribunale Militare tedesco di Atene

 

Fucilato il 24 febbraio 1943, a Kessariani

(Atene), con altri cinque patrioti.

 

Fratello, mio,

sono il piú gravemente condannato di tutti i giustiziati fino a oggi. Nessuno finora è stato condannato tre volte a morte e a tre anni dì reclusione. Ho battuto un record: ora che ti scrivo rido, non voglio che mi piangiate. Voglio che tu raduni tutti i tuoi amici intorno a un tavolo ,e gli legga la mia lettera e che beviate al riposo dell’anima mia. Non voglío che pianga nessuno. Io muoio per la mia Patria e voi fate il vostro dovere e vendicate tutti quei greci che sono morti per lo stesso scopo. Così io voglio. Bene, miei bravi. Tutti insieme levate in alto i bicchieri. 1Evviva la Grecia, evviva l’Inghilterra, evviva i nostri Alleati.

Salute a voi, ragazzi.

Ilias

Voglio, fratello mio, che tu cerchi con ogni mezzo possibile di avere il mio corpo e di seppellirlo cristianamente a Patisia e di condurre mio figlio a portarmi un po’ di fiori, ad accendermi la candela, a pregare per l’anima mia. Ti prego molto di fare del mio Kosta il figlio tuo, ma io so quanto lo ami. Io fratello mio andrò a trovare il babbo e nostro fratello Stelio. Il giorno in cui fui condannato al mattino ne presero quattro e li uccisero. Oggi sei del mese ne presero tre, domani altri e cosí di seguito. Quando li prendono tutti gridano « Viva la Grecia » e vanno alla morte col sorriso sulle labbra e cantano la canzone « Col sorriso sulle labbra »*. Non ti turbare affatto, quando mi uccideranno. Sono Greco, sono palikari. Addio

Ilias

«Le mie ultime volontà»

martedì, 6 gennaio 1943

Caro mio figlio Kosta,

quando leggerai queste poche righe, io figlio mio non sarò piú in vita perché mi avranno ucciso i tedeschi. Mi hanno condannato a morte tre volte e a tre anni di reclusione. Figlio mio, maschietto mio, ti lascio orfanello di due anni, mio gagliardo, te che amai tanto, ma non ebbi la fortuna di godere di te e di giocare a nascondino come giocavo altre volte con te. Quando sarai un giovanotto leggerai questa ultima lettera, voglio che tu ricordi tuo padre e i consigli che ti darò, o mio gagliardo, mio piccolo palikari, amato mio figlio. Voglio che tu ami piú che me il tuo padrino, poiché ti amò molto e si prese cura di te. Rispettalo e ascol­talo, è lui il padre tuo e il padre di tutti noi e il capo della nostra fami­glia. Ama tua madre, la tua zia Lulú, la tua zia Andrò e tuo zio Cri­stoforos. Figlio mio, non giocare mai a carte, non comportarti male verso nessuna donna nella tua vitae sii onesto, sincero e amante della verità. Ama la patria nostra e sii buon cristiano. Kosta mio, figliolo mio, non ti lascio nulla perché non ho nulla. Ti lascio in buone mani che ti amano e avranno cura di te. Kosta mio, devi perdonarmi che ti ho la­sciato piccolo e orfano. Voglio che tu preghi sempre per me, mio gagliardo perchè mi condannarono chè avevo due radio e trasmettevo e appartenevo a un’organizzazione e aiutavo gli inglesia fuggire avevo una pistola e tentai di sgozzare il loro interprete e molte altre cose, e facevo la spia.

Maschietto mio, muoio come palikari col tuo noie sulle labbra e morendo grido: viva l’Inghilterra, viva la Grecia, viva i nostri alleati. Figlioletto mio, maschietto mio, mio palikari, perdonami che ti lascio orfanello. Muoio da palikari.

Addio, addio, addio mio gagliardo. Ti bacio dolcemente

tuo padre

Ilias Kanaris

Note

* E’ il primo verso di una canzone patriottica: «Col sorriso sulle labbra – avanzano i nostri fanti ».

 

Lascia un commento