Frantisek Stíbr – Cecoslovacchia

 

Frantisek Stíbr – Cecoslovacchia

 

Oggi debbo comunicarvi una triste notizia:

il 4 agosto sono stato condannato a morte dal tribunale.

Quando la sentenza verrà eseguita, se prima o poi, non mi è noto.

Fin dal principio ho ritenuto possibile che venisse il peggio

e in questa incertezza ho vissuto per due anni.

Frantisek Stíbr

Di anni 35 – calderaio a Kosor, presso Praga – nato il 10 aprile 1907 -. Sin da ragazzo membro delle organizzazioni giovanili comuniste – prima della guerra si reca piú volte nell’U.R.S.S. -. Durante l’occupazione svolge attività con l’organizzazione clandestina del Partito Comunista Cecoslovacco di Kosor -. Per lungo tempo ricercato dalla Gestapo, viene catturato il 18 ottobre 1940 tradotto nelle carceri di Praga, quindi in quelle di Dresda e infine a Berlino-Plótzensc Processato il 4 agosto 1942 -.

 

Giustiziato a Berlino-Plòtzensce il 15 settembre 1942.

 

Berlino-Plótzensec, 7.8.1942

Papà caro e tutti quanti di casa,

ricevete tanti . pensieri, cordiali saluti e baci dal vostro Franta. Oggi debbo comunicarvi una triste notizia: il 4 agosto sono stato condannato a morte dal tribunale. Quando la sentenza verrà eseguita, se prima o poi, non mi è noto. Fin dal principio ho ritenuto possibile che venisse il peggio e in questa incertezza ho vissuto per due anni. Oggi so cosa mi aspetta. Ho accettato questa circostanza con calma e calmo sono an­cora adesso. So che questo fatto eserciterà su di voi un’impressione dolo­rosa, ma dovete prenderlo come una circostanza che non si può assolu­tamente mutare. Siate forti e non tormentatevi per questo. Siate tran­quilli, cosí come tranquillo sono rimasto io. Fino all’ultimo istante sarò vicino a voi e con voi. Papà, devi perdonarmi se, nel tempo della tua vecchiaia, ti ho procurato questo dolore. Gli altri dovranno amarti e aver cura di te al posto mio. Salutate gli amici e i conoscenti. Vi saluta e bacia di cuore ancora una volta il vostro

Franta

 

Cara Anicka,

dopo aver letto le righe precedenti sai già qual’è la mia sorte. Ti prego di perdonarmi se prima non ti ho detto niente. Non ho voluto preoccupare te e i nostri. Oggi è un fatto e non è in nostro potere mu­tare nulla. Dobbiamo accettare questa circostanza cosí com’è. Sono stato per te un buon amico e compagno, volevo essere per te un buon marito. Questo desiderio non si realizzerà. Cercati un altro Franta. Il nome non importa, ma che sia un ragazzo bravo e di carattere, come tu ti meriti. Ti auguro che nella tua vita tu possa essere contenta e felice. Col pensiero sarò presso di te nel tempo che mi resta.

Ti invio molti pensieri, saluti di cuore e baci.

Il tuo

Franta

 

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