August Dimc’ev – Bulgaria

August Dimc’ev – Bulgaria

Il mio ultimo testamento a voi e ai miei compagni è:
«credete e bat­tetevi per questa grande causa alla quale
io ho dato tutte le mie modeste forze e la mia vita ».
August Dimc’ev
Di anni 32 – dirigente politico – nato a Sumen il 7 agosto 1909 — Da ragazzo prende parte al movimento operaio come membro del Komsomol – nel novembre 1931, stu­dente all’Università di Sofia, partecipa ai conflitti fra gli studenti e la polizia di Cankov – dopo i numerosi arresti avvenuti nel marzo 1933 in seguito alle dimostrazioni popolari nella ricorrenza della Comune di Parigi, è costretto a emigrare – entra clandestinamente in Francia dove lavora nel Partito Comunista Francese nel 1935 si trasferisce nel­l’U.R.S.S. dove lavora presso il Komintern – nel 1936 è in Spagna dove combatte nelle Brigate Internazionali, con il grado di capitano, sul fronte di Catalogna – fatto prigio­niero viene mandato in un campo di concentramento in Francia -. Ritornato nell’U.R.S.S., nel 1941 si fa paracadutare in Bulgaria – preso dopo un periodo di attività clandestina, viene processato dal 9 al 26 giugno 1942 con altri ventisette imputati, tutti paracadutisti –.

Fucilato alle ore 21 dello stesso 26 giugno 1942,
nelle cave di Lozenec (periferia di Sofia),
con diciotto altri paracadutisti.

Cari genitori e fratelli,
vi scrivo l’ultima mia lettera prima di morire. Ieri sera abbiamo detto l’ultima parola. Io affronterò la morte tranquillo e fiero, con la coscienza di un dovere compiuto con onore sino alla fine, nel nome di una causa cui ho dato tutta la mia vita cosciente. Questa causa io la vedo realizzata nella grande patria del socialismo. Là io ho trascorso gli anni piú felici della mia vita. Là ho potuto convincermi che questa è davvero una causa grande, gloriosa, e un avvenire re felice per tutta l’umanità. Per essa un uomo può morire tranquillo; noi piccoli e sconosciuti combat­tenti, avvicinandoci a essa, diventiamo nobili e grandi.
Il mio ultimo testamento a voi e ai miei compagni è: «credete e bat­tetevi per questa grande causa alla quale io ho dato tutte le mie modeste forze e la mia vita ».
Non dimenticate Marusja, è un’anima pura, una donna magnifica: vi sarà buona figlia e sorella: quando sarà possibile, cercatela e anche essa vi cercherà.
Io penso che voi avrete presto la possibilità di vedervi dopo la vit­toria dell’Armata Rossa, della quale non abbiamo mai dubitato neppure Per un momento.
Date il mio estremo saluto di combattente a tutti i compagni. Vi bacia per l’ultima volta il vostro figlio e fratello che tanto vi ama
Avgust

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