Rudolf e Marie Fischer – Austria

Rudolf e Marie Fischer – Austria

 

Non è poi tanto importante se viviamo qualche giorno di più o di meno.

Ho seguito mio marito e continuerò a seguirlo.

E’ la strada di Rudi e di tanti altri. Sii coraggiosa e tieni duro.

Ti bacia e ti stringe

la tua mamma

 

Rudolf e Marie Fischer

Rudolf, di anni 38 – assistente di fabbrica – nato a Vienna il 5 dicembre 1905 – Socialista fino al 1934, diventa poi membro del Partito Comunista Austriaco – nel 1938 fonda e quindi dirige fino alla data dell’arresto un gruppo clandestino che prende nome dal suo nome di battaglia Siegel

Marie, di anni 39 – casalinga – nata a Vienna il 12 settembre 1903 – collaboratrice del marito Rudolf nel gruppo « Siegel », particolarmente incaricata dei contatti con la provincia.

Entrambi arrestati dalla Gestapo il 29 aprile 1941 – tradotti nella sede della Gestapo al Morzinplatz di Vienna – torturati – trasferiti al Landesgericht I di Vienna -. Processati, Rudolf il 6 novembre 1942, Marie il 6 dicembre 1942 –.

 

Decapitati nel Landesgericht 1, Rudolf il 28 gennaio 1943,

Marie il 30 marzo 1943•

 

(Ultima lettera di Marie a Rudolf, alla vigilia dell’esecuzione di lui).

Mio caro, mio e unico Rudi,

sempre sono con te! Avrei tanto da dirti, tanto da darti. Tu eri tutto per noi, tutta la nostra felicità. Tu ed Erika. Tu ed Erika eravate e siete il tempo piú felice della mia vita. Ci siamo dati l’uno all’altro in tutto e per tutto… Sii anche tu coraggioso, caro Rudi, prendi tutto cosí come viene.

Ti bacia e ti si stringe forte al cuore con incrollabile amore e con fede nell’avvenire, la tua

Mitzi

(Ultima lettera di Rudolf alla figlia).

Cara Erika,

quando penso a te, ti vedo davanti a me nel chiaro sole estivo, cosí come ti ho visto nelle nostre innumerevoli gite. Cara bambina, fiorirà per te ancora tanta felicità. Non avere nostalgia del passato. Ciò che era non tornerà mai piú. Guardare indietro non ha scopo e non fa che paralizzare le tue forze. «Guardare in alto, spingersi avanti…» Fa’ sempre ciò che ritieni giusto, non ti lasciar persuadere contro la tua profonda convinzione a compiere degli atti che ritieni sbagliati. Fa’ sempre subito ciò che ritieni necessario, o, senza esitazioni, non rimandare nulla. Ogni esitazione si sconta. Sii sempre con i tuoi pensieri nel presente, non perderti nei sogni. Per quanto utile e preziosa sia la fantasia, l’averne troppa significa essere ostacolati nella realtà dei propri pensieri, essere condotti in un vicolo cieco. Cara, cara gobbetta! Il senso della vita è « vivere ». Vivere il meglio possibile. L’ulteriore significato devi darlo tu stessa alla tua vita. Credimi: chi vive solo per sé, chi solo per sé cerca la felicità, non vive bene e nemmeno felice. L’uomo ha bisogno di qualcosa che sia superiore alla cornice del proprio io, dico di piú, che sia sopra al suo stesso io. « Noi » è di piú che non « io ».

Quando ti accorgi di aver fatto un torto a qualcuno, non ti vergognare di fare di tutto per porvi rimedio. Vedi, ecco cosa ne viene: essere sempre pronti a imparare, a riconoscere i . propri errori. e, ciò che è ancor piú importante, a combatterli!

Dunque, sii forte, non disperare, sopporta con coraggio l’inevitabile e non dimenticarti del tuo caro, caro sorriso. Ti saluta, ti bacia e ti stringe al cuore con tutto il suo amore il tuo papà

Rudi

 

(Ultima lettera di Marie alla figlia).

Mia cara piccola Erika,

è passata! Mi dispiace tanto che abbiate pianto quando è stata pronunciata la mia sentenza. I nostri giorni sono contati e non voglio renderli piú duri di quanto già non siano. Non è poi tanto importante se viviamo qualche giorno di più o di meno. Ho seguito mio marito e continuerò a seguirlo. E’ la strada di Rudi e di tanti altri. Sii coraggiosa e tieni duro. Ti bacia e ti stringe

la tua mamma

 

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