Domenico Cane – Italia

Domenico Cane – Italia

…..se non ho saputo vivere, mamma, so morire, sono sereno
perché innocente del motivo che muoio, vai a testa alta e
di pure che il tuo bambino non ha tremato.
Domenico Cane Di anni 30 – artigiano decoratore – nato a Torino l’11 dicembre 1913  – Dall’ottobre del 1943 partigiano nelle formazioni « Matteotti » * e gappista a Torino dove partecipa ad azioni di prelievo di armi e alla raccolta di materiale destinato alle formazioni di montagna _ Catturato il 14 marzo 1944 a Torino, a opera di elementi dell’U.P.I.**,  mentre con altri gappisti tenta un colpo di mano per il prelievo di un autocarro

_ Fucilato il 2 aprile 1944 in via Morghen a Torino,
per rappresaglia all’uccisione del giornalista Ather Capelli,
con altri quattro patrioti.

Carissima Mamma adorata, e carissimi Fede, papà, Alberto, Stefano, zia e zio, Maria e tutti i miei cari, , fra un’ora non sarò piú in questo mondo. Mamma mia sii forte come lo sono io. Pensa mamma che tutta la forza viene da te che sei una «Santa », tutta la tua vita di dolore e di abnegazione ne è la testimonianza, mamma è il tuo bambino che ti supplica ma che ti dà un comando di moribondo, devi avere tanta, tanta forza, perdi il tuo bambino ma fra non molto te ne verrà restituito un altro, il mio caro fratello Stefano per lui devi vivere, a lui devi dare tutte le premure e le attenzioni che avresti date a me — è dunque un dovere quello che ti chiede il tuo Domenico nella certezza di questa missione che ti resta da compiere che io mi sento forte. E’ da mezzanotte che io prevengo la mia fine, ora sono le quattro e mezza e me ne viene data notizia, mamma affidati a Fede essa saprà come darti tanta forza. Fede cara ti chiedo perdono fa di esaudire tutti i miei desideri affido a te la mamma. Da quattro ore, cara mamma non ho fatto che rievocare tutta la mia vita da quando ero bambino ed ora recrimino una cosa sola, tutto il tempo che  non ti sono stato vicino, perdonami mamma: di a papà che non beva più  e ti sia più vicino, chiedo perdono anche a lui —mamma non ho una tua  fotografia ma la tua visione non mi abbandona un attimo — l’ultimo mio anelito sarà per te, nel tuo nome di mamma vi è tutta la mia vita – se non  ho saputo vivere, mamma, so morire, sono sereno perché innocente del  motivo che muoio, vai a testa alta e di pure che il tuo bambino non ha tremato. È quasi ora, perdono a tutti anche agli zii che ti assistano. Ciao mamma, ciao ciao Fede, papà, Stefano, Alberto, ciao a tutti. Addio mamma tutto il mio bene a te e a tutti cari baci. TUTTO È PRONTO.
Mamma, mamma
Domenico

Note * Formazioni a direzione socialista; C. Matteotti, segretario generale del Partito Socialista Unitario, fu fatto assassinare da Mussolini nel 1924. **Ufficio Politico Investigativo

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