Ludmila Smèlikovà – Cecoslovacchia

 

Ludmila Smèlikovà – Cecoslovacchia

Non crediate che morire per la patria,

che ho tanto amata, sia una cosa ter­ribile.

No, soltanto stanca aspettare la morte.


Ludmila Smèlikovà

Di anni 23 – nata a Napajedla (Moravia) il 24 marzo 1921 — Con il marito e il fratello Bohus Strnadel partecipa all’attività clandestina del gruppo di Napajedla — Arrestata a Napajedla, dalla Gestapo, poco dopo il marito e il fratello e altri membri del gruppo -torturata – tradotta nelle carceri di Monaco (Germania), quindi alle carceri « Pankràk » di Praga -. Processata dal Tribunale del Popolo di Praga _

 

Giustiziata alle carceri « Pan­krác » il 4 agosto 1944•

 

Pankrác, 4 agosto 1944

Mia cara mammina, fratellino, genitori e famiglia mia tutta,

oggi è l’ultimo giorno della mia vita, sono le 8,30 del mattino. Alle 4 del pomeriggio non sarò più tra i vivi. Com’è stata bella la mia vita! Anche la mia fanciullezza è stata bella e triste. Tutto questo è passato. Ma io non piango. Sono coraggiosa, seguo le orme del mio caro marito, del mio papà e di tutti quelli che non sono piú. Sul tavolo ho le vostre foto­grafie. Parlo con voi tutti, mi date forza e io credo nella giustizia. Non crediate che morire per la patria, che ho tanto amata, sia una cosa ter­ribile. No, soltanto stanca aspettare la morte. Con lo spirito prego per la mia povera mamma; lo so, mia cara, che desidereresti essere con me e morire insieme a me, ma Jozefek ha ancora bisogno di te. Mammina, ecco il mio ultimo desiderio: non disperarti e non piegare sotto il terribile peso della tua vita. Sii come tua figlia. Ti ringrazio di tutto e credi che anche in te, mammina cara, brillerà la scintilla della felicità.

Adorato fratellino, ti vedo davanti a me e ti auguro ogni felicità. Sii un buon figlio per la nostra amata mammina e sii un buon marito per la tua futura moglie. Il tuo matrimonio non sarà cosí breve come il mio. Volevo tornare tra voi. Vedi, io seguo la via di Pepleek. Ti auguro buona salute, Jozefek, sii buono e abbi piú felicità di me, tua fedele sorellina, e non dimenticare come me ne sono andata.

Cari genitori,* vi ringrazio per Peplèek, siete stati molto buoni con me. I vostri ragazzi se ne vanno, ma noi restiamo con voi. Avete sof­ferto molto, perdonatemi tutti, mia cara famiglia. Penso sempre a Voi, cara mamma, e Vi bacio con l’anima.

Mi metto la foto di Pepleèk sul cuore e con quella morrò. Mammina non posso prenderti con me, il mio desiderio è che tu viva. Vi mando di ritorno 4 fotografie, baciatele ogni giorno. La vostra Liduska se ne va. Canto ancora una volta « Dove è la patria mia.**.. » e, mamma, coraggiosamente me ne vado, come una vera figlia di una mamma céca.

Non disperatevi, , mammine, me ne vado, ma sono sempre con voi. . Bacio le vostre fronti, sono la vostra bambina. Vi bacio e mi separo da voi tutti, miei carissimi.

Vostra

Lida

Note

*Si rivolge, evidentemente, ai genitori del marito, morto o ucciso, come si rileva dal testo della lettera, prima di lei.

* Inno nazionale cecoslovacco.

 

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