La Divisione Garibaldi Jugoslavia 1943 – 1945

La Divisione Partigiana “Garibaldi”

Jugoslavia

1943 – 1945

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Il Presidente Pertini ed il Presidente Spiljak inaugurano un monumento alla divisione Partigiana ”Garibaldi”

Il 2 dicembre 1943 si costituì in Plievlja ‘ la Divisione italiana partigiana « Garibaldi » che combattè in Jugoslavia, inserita, come Unità dell’Esercito italiano, nell’Esercito Popolare Liberatore Jugoslavo (EPLJ) per la liberazione dell’Jugoslavia dall’occupazione tedesca, combattendo così il nazifascismo che aveva insanguinato l’Europa ed il Mondo con la sua demenziale pretesa di dominare i popoli.

Ad essa confluirono i reparti della Divisione di fanteria da montagna « Venezia » e della Divisione alpina « Taurinense » che non avevano accettato le imposizioni tedesche dei giorni immediatamente seguenti all’8.Settembre.1943, nel quale l’Italia aveva ottenuto l’armistizio dalle forze anglo-americane, ed avevano immediatamente assunto un atteggiamento antitedesco o, comunque, di rifiuto degli ordini delle Forze Armate tedesche, ormai ovviamente illegittimi, ma ai quali la gran parte delle Unità e reparti italiani in tutti i Balcani avevano ottemperato, sia pure, in genere, senza entusiasmo. Soltanto singoli soldati o piccoli gruppi preferirono nel generale marasma, darsi alla montagna ed aggregarsi ai partigiani locali in Grecia, in Albania, in Jugoslavia stessa.

La notizia dell’armistizio giunse improvvisa ai Comandi italiani attraverso la radio con il laconico comunicato del Gen. Badoglio, che generò incertezza ‘ per la mancanza di precise direttive sul comportamento da assumere sia verso i tedeschi, sia verso gli jugoslavi, in una situazione politico militare estremamente confusa nella quale non era obiettivamente facile orientarsi e districarsi.

I primi giorni furono caratterizzati dall’incertezza, che andò aumentando per un seguito di direttive non solo scarse, ma di difficile interpretazione e in buona parte contraddittorie fra loro. Viceversa i Comandanti tedeschi, che avevano previsto l’eventualità, cercarono subito di attuare il piano predisposto, adattandolo alle situazioni contingenti strategiche e tattiche che si andavano via via sviluppando. Esistevano inoltre due movimenti politico-militari jugoslavi, quello cetnico del Mihailovié’ e quello di Tito, i quali, in irriducibile antagonismo fra di loro, appetivano ambedue, in primo luogo, le armi e le vettovaglie italiane.

I tedeschi furono rapidi nella loro azione, usando non tanto fermezza e determinazione, quanto ferocia; un episodio: il massacro di Trilj ove furono fucilati 50 ufficiali della Div «Bergamo» che si erano rifiutati di combattere con loro. « Oltre 200 ufficiali, staccati dai loro soldati che nel frattempo vengono inviati ai lavori forzati nei campi di prigionia in Polonia ed in altre regioni dell’est, vengono sottoposti ad un sommario interrogatorio: adesione o deportazione. 143 dicono subito « no », vengono lasciati per alcuni giorni senza cibo perché « si decidano », ma ribadiscono il rifiuto. Tra essi i tedeschi scelgono 50 ufficiali, li trasportano a Trilj, una collina a 12 Km. da Spalato, e lì, dopo averli legati a gruppi di cinque, li fucilano. Il massacro avviene il 10 Ottobre ». (da Giacomo Scotti Ventimila caduti; gli italiani in Jugoslavia dal 1943 al 1945 – Editrice Mursia – pag. 78)

LA PAROLA ALLE CIFRE

Forza all’8.9.1943 circa 22.000

Rimpatriati 1’8.3.1945 3.800

Rimpatriati precedentemente all’8.3.1945 per

ferite o malattie 2.500

Rimpatriati dai campi di prigionia 4.600

Caduti accertati 3.900

Dispersi circa 7.200

Fra caduti accertati e dispersi sono in totale 11.000 circa, cioè il 50% degli effettivi.

Sono state concesse le seguenti decorazioni al Valor militare:

Medaglie d’oro a reparti 5

Medaglie d’oro a singoli 9

Medaglie d’argento a reparti 1

Medaglie d’argento a singoli 87

Medaglie di bronzo a reparti 1

Medaglie di bronco a singoli 1350

Croci di guerra a singoli 713

Totale 2166

Sono stati inoltre:

trasferiti in s.p.e. per merito di guerra 16

ammessi in carriera continuativa o raffermati 8

Da parte jugoslava sono state decorate con « L’ordine per i meriti verso il Popolo con la stella d’oro » e con « l’ordine della Fratellanza ed Unità con corona d’oro » la la la 2a e la 3a Brigata.

La Divisione « Garibaldi » ha meritato due encomi del Comando Supremo dell’EPLJ.

***

Seguirà una serie di ricordi degli uomini della

Divisione Garibaldi operante in Jugoslavia

Il titolo

“La Tragedia della III Brigata Garibaldi”

Stampato a Firenze nel mese di maggio 1997

Sotto il patrocinio Dell’Istituto Storico della

Resistenza in Toscana

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