Alda Merini – Guerra

Giocano ancora ai dadi gli assassini
sotto le croci degli assassinati
per spartirne i vestiti insanguinati
le meste mogli e gli orfani bambini

 

Alda Merini
Guerra
O uomo sconciato come una fossa
in te si lavano le mani i servi,
i servi del delitto
che ti cambiano veste parola e udito
che ti fanno simile a un fantasma dorato.
Viscidi uccelli visitano le tue dimore
sparvieri senza volto
ti legano i polsi alle vendette
degli altri
che vogliono dissacrare il Signore.
O guerra, portento di ogni spavento
malvagità inarcata, figlia stretta
generata dal suolo di nessuno
non hai udito né ombra:
sei un mostro senza anima che mangia
la soglia
e il futuro dell’uomo.
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Informazioni su toscano

Io Nato Io fui nel secolo passato, circa ventinovemilacinquecentosettantacinque giorni o giù di li Città tu se’ la Venere Firenze Patria dell’Allighier, salve, e mia Patria Allor che a salutar venni col pianto La valle de lo giglio, ed alla vita De ‘l sole i raggi ailluminar lo mondo

Pubblicato il 7 dicembre 2013, in Le Poesie con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. è possibile sapere in quale raccolta è reperibile questa poesia?
    🙂

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