Alda Merini – Guerra
Giocano ancora ai dadi gli assassini
sotto le croci degli assassinati
per spartirne i vestiti insanguinati
le meste mogli e gli orfani bambini
Alda Merini
Guerra
O uomo sconciato come una fossa
in te si lavano le mani i servi,
i servi del delitto
che ti cambiano veste parola e udito
che ti fanno simile a un fantasma dorato.
Viscidi uccelli visitano le tue dimore
sparvieri senza volto
ti legano i polsi alle vendette
degli altri
che vogliono dissacrare il Signore.
O guerra, portento di ogni spavento
malvagità inarcata, figlia stretta
generata dal suolo di nessuno
non hai udito né ombra:
sei un mostro senza anima che mangia
la soglia
e il futuro dell’uomo.
Pubblicato il 7 dicembre 2013, in Le Poesie con tag guerra, merin, partigiana, poesia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
è possibile sapere in quale raccolta è reperibile questa poesia?
🙂