Germania – Introduzione
Germania Introduzione
Sono Caduti per la “Libertà”
Con il nome della “Patria sulle labbra
E “Bandito” sul cartello al collo dell’impiccato
Fino al 1939 le esecuzioni capitali avvenute nel Reich sono da ritenersi esclusivamente di politici, e ciò in relazione alla serie di grandi processi condotti contro i dirigenti del movimento operaio e al fatto che ebbero tutti luogo nelle carceri di Berlino-Plötzensee, dove venivano accentrati i detenuti politici. Esse furono, nel
1934 = 53
1935 = 97
1936 = 88
1937 = 86
1938 = 99
1939 = 143
In questo stesso periodo si calcola che circa 1 milione di antinazisti passò attraverso i campi di concentramento tedeschi, circa 300 mila dei quali vi erano detenuti dall’inizio della guerra.
La cifra del 1939 comprende, ovviamente, le esecuzioni capitali avvenute nei primi quattro mesi della guerra. La cifra relativa agli ultimi quattro mesi della guerra (dal l° gennaio all’8 maggio 1945) non è nota: si calcola che in quei mesi i giustiziati furono circa 800 e si sa che, quando già l’Armata Rossa premeva alle porte di Berlino, dalle celle di Brandeburgo, distanti pochi chilometri, 38 patrioti furono prelevati e ghigliottinati. Per gli anni fra il 1939 e il 1945 si hanno i seguenti dati relativi alle sole esecuzioni capitali avvenute in base a sentenze emesse dai tribunali civili:
1940 = 306
1941 = 1145
1942 = 3393
1943 = 5684
1944 = 5764
Se dalla somma di tali dati si toglie (con una valutazione alquanto incerta ma presumibilmente eccessiva) un 10% di esecuzioni capitali per reati comuni e un altro 20 % di esecuzioni capitali di patrioti d’altri Paesi, e se si aggiungono le circa 20 mila esecuzioni di condanne a morte pronunciate dai tribunali militari, si giunge a una cifra complessiva (dall’inizio alla fine del regime hitleriano) di oltre 32 mila esecuzioni capitali di cittadini del Reich condannati per opposizione al nazismo e alla guerra nazista o per defezione” da essa. Ma la cifra dei giustiziati, quale figura nei registri delle organizzazioni centrali è, anche per la G., una parte quasi irrilevante rispetto al numero dei cittadini fatti morire, violentemente o non, per la loro opposizione politica o per motivi razziali.
Alle categorie sopra indicate, almeno altre tre, fra le principali, vanno aggiunte:
a) i deferiti ai campi di concentramento, di cui circa 500 mila non fecero ritorno;
b) i soppressi dalla Gestapo, dalle S.S., dalle S.A. e dalle molteplici organizzazioni paramilitari e poliziesche dell’apparato nazista; uccisi sul luogo stesso dove venivano sorpresi, o in circostanze rimaste sconosciute, o durante gli interrogatori (dei 50 arrestati del gruppo « Robby», ad esempio, 11 non giungeranno dinanzi al boia perché massacrati durante gli interrogatori);
c) i militari che, nei vari Paesi occupati, furono giustiziati perché si erano uniti alle locali forze partigiane.
Vi sono poi, ritornando alle sentenze emesse dai tribunali civili, alcune rilevazioni particolari che possono servire come indicazione più particolareggiata. Per il periodo dal 22 agosto 1944 al 20 aprile 1945 e relativamente alle carceri di Berlino-Plötzensee, su un totale di 2142 esecuzione capitali ve ne furono: .
per delitti politici = 1056
per delitti militari = 654
casi difficilmente classificabili = 97
criminali comuni = 335
Sui 1777 casi dei primi tre gruppi, 2/3 erano cittadini del Reich e 1/3 di altri Paesi e risultano così suddivisi:
operai e artigiani = 775
tecnici, ingegneri, architetti, costruttori edili = 363
impiegati = 234
imprenditori, industriali, commercianti = 97
contadini e giardinieri = 79
professori, studiosi e liberi professionisti = 51
artisti = 49
militari in servizio attivo e ufficiali = 35
alti funzionari e parlamentari = 38
studenti di scuole medie e universitarie = 22
sacerdoti cattolici = 19
giornalisti e pubblicisti = 12
sacerdoti di altre confessioni =3
l luoghi in cui avvenne il maggior numero di esecuzioni capitali (prescindendo
dalle sedi puramente militari, quali Spandau, Torgau, Tegel), e che vengono più
volte richiamati nelle Lettere e biografie di questa raccolta, furono, nel solo anno 1944:
Brandeburgo (Berlino) 906
Plötzensee = 593
Dresda = 548
Posen = 422
Monaco = 382
Breslavia = 318.
Accanto a queste cifre vanno collocate quelle, comprensive di antifascisti ed ebrei tedeschi, degli stermini avvenuti nei campi di G. e dei territori annessi, campi ai quali furono fatti affluire, da tutti i Paesi occupati, deportati politici, ebrei, partigiani catturati, militari e lavoratori che si rifiutavano di collaborare, ecc. Ecco le cifre, risultato in parte di calcoli e in parte di valutazioni, delle vittime in alcuni dei principali campi del Reich *
Auschwitz (Slesia) * = 4.000.000
Bergen-Belsen (Niedersachsen), nei soli due ultimi mesi ** = 35.000
Buchenwald (Turingia), con l’annesso campo di Dora = 71.000
Dachau (Baviera) = 66428
Flossenburg (Baviera) = 73296
Gross Rosen (Slesia), soli tedeschi, fino al 1943 = 20.000
Mauthausen (Oberosterreich) = 122766
Neuengamme (Schleswig-Holstein) = 82.000
Ravensbrück (Mecklenburgo) = 92700
Sachsenhausen (Brandeburgo)*** = 100.000
Stutthof = 55.000
All’inizio della campagna antisemitica vi erano in G. 525 mila ebrei. Alla fine della guerra ve n’erano 15 mila. Dei 295 mila di cui si sa che furono deportati, 215 mila furono sterminati o fatti morire nei campi di eliminazione e concentramento. Dei rimanenti una parte poté emigrare, una parte fu « venduta» per mediazione della Croce Rossa Internazionale, e di altri ancora non si conosce la sorte.
Fra le vittime tedesche del nazismo vanno annoverati anche i cosiddetti « asociali e inferiori»; nel solo ospedale di Obrzyce, nei territori polacchi annessi alla G., furono soppressi con droghe e punture 13 mila « alienati», nella quasi totalità tedeschi.
Si ricorda infine che il popolo tedesco ha avuto nella seconda guerra mondiale da 3 milioni e 250 mila a 4 milioni e 300 mila (a seconda di diverse valutazioni) di militari morti e dispersi, e oltre 2 milioni di civili morti e dispersi.
Note
*Vi perirono cittadini di 27 nazioni europee e di altri continenti
**Altri 15 mila gia in fin di vita vi perirono dopo la liberazione del campo
***Non si è potuto chiarire la differenza tra questa cifra e quella data dalla delegazione sovietica al processo di Norimberga, secondo cui i soli prigionieri sovietici fatti morire a Sachsenhausen furono 840 mila
Il popolo tedesco ha pagato duramente la follia hitleriana dice Brecht:
Il Fiihrer vi dirà: la guerra
durerà quattro settimane. Quando verrà l’autunno
sarete di ritorno. Ma
verrà l’autunno e se ne andrà
e molte volte tornerà e se ne andrà, e voi
non sarete di ritorno.
L’imbianchino vi dirà: le macchine
provvederanno per noi. Pochissimi
dovranno morire. Ma voi
morirete a centinaia di migliaia, tanti
quanti morire non se n’è mai veduti.
Quando sentirò dire che siete al Capo Nord
e in India e nel Transvaal, saprò soltanto
dove bisognerà cercare le vostre tombe.
Bertolt Brecht
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